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ROME, ITALY - NOVEMBER 28: Nicolo Zaniolo of AS Roma battles for possession with David Zima of Torino FC during the Serie A match between AS Roma and Torino FC at Stadio Olimpico on November 28, 2021 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
Oggi, venerdì 20 maggio alle 20.45, i granata chiuderanno la propria stagione affrontando la Roma all'Olimpico Grande Torino. In vista di questa sfida, l'ultima di Serie A, abbiamo fatto una chiacchierata con un competente e attento cronista vicino all'ambiente giallorosso. Si tratta di Filippo Biafora de Il Tempo, che ha saputo introdurci molto bene a questo incontro con degli spunti molto interessanti che toccano anche temi al di fuori del rettangolo di gioco.
Buongiorno Filippo, che tipo di scelte ti aspetti da Mourinho per quanto riguarda la formazione?
"Per forza di cose ci sarà un po' di turnover, Mourinho ha detto che Smalling e Zaniolo non sono in condizioni ottimali ma sono partiti entrambi per Torino; non verranno schierate undici riserve, tuttavia mi aspetto che almeno tre o quattro titolari partiranno dalla panchina. Quello che è sicuro è che Mou non vuole arrivare ottavo per non rischiare di rimanere fuori dalle coppe, perciò turnover sì ma ragionato, quella di Torino non sarà una gita".
Come giudichi la stagione del Torino di Juric?
"A partire dalla salvezza, che è stata conquistata in maniera agevole rispetto alle scorse annate, la giudico una stagione positiva, considerando anche che era il primo anno di Juric e ci sono stati dei cambiamenti. Credo sia una stagione da 7, ho visto un bel calcio, anche nella partita d'andata contro la Roma. Penso che nella prossima stagione possa esserci un'ulteriore crescita, magari arrivando a 60 punti e puntare all'ottavo posto che sarebbe comunque un traguardo straordinario ".
Come giudichi il campionato della Roma? Sopra, sotto o in linea con le aspettative?
"Il giudizio sulla Roma dipende molto da quest'ultima partita. Volendo si potrebbe arrivare quinti, anche se è difficilissimo perché la Lazio dovrebbe perdere e i giallorossi vincere per forza, però si potrebbe arrivare anche ottavi nel peggiore dei casi. In generale è stato un campionato non esaltante, ma bisogna anche considerare che la stagione è iniziata il 13 agosto con i preliminari di Conference League, quindi prima rispetto ad esempio a Fiorentina e Lazio che hanno giocato molte partite in meno. Nell'ultimo periodo si è fatta sentire la stanchezza, si sono persi anche dei punti perché magari si era più concentrati sul fare bene in Europa; l'obiettivo fissato dalla società stessa era la Champions, quindi non conquistarla significa andare sotto le aspettative. C'è da dire che con il mercato che è stato fatto non mi aspettavo un ingresso facile in Champions, poi qualche errore di troppo a livello arbitrale ha anche influito".
L’estate scorsa ci sono state indiscrezioni riguardo un interesse della Roma su Belotti. Cosa c’era di vero? Pensi che l’interesse possa tornare vivo oggi?
"Su Belotti al momento non c'è nulla, per quanto riguarda l'anno scorso in effetti sì perché un intermediario lo aveva proposto alla Roma, però la domanda e l'offerta erano troppo distanti per poter arrivare a qualcosa di concreto".
Che valore occorre dare, secondo te, alla finale di Conference League?
"La Roma non vince un trofeo dal 2008, non partecipa ad una finale europea dal 1991, è vero che non si tratta né di Champions né di Europa League, ma sarebbe un trofeo e vincere darebbe la certezza che si sta costruendo qualcosa di importante. Ovvio che in caso di vittoria non si festeggerebbe come per un Mondiale, ma sempre di trofeo si tratta e quindi cambierebbe anche la valutazione della stagione".
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