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MILAN, ITALY - JULY 13: Andrea Belotti (L) of Torino FC celebrates after scoring the opening goal during the Serie A match between FC Internazionale and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on July 13, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
In attesa di un Inter-Torino molto delicato, atteso e importante per entrambe le squadre abbiamo contattato Fabrizio Biasin, giornalista che segue quotidianamente le vicende della squadra nerazzurra.
Buonasera Fabrizio, come arriva l'Inter a questa sfida?
"Si attendono i rientri dei nazionali che hanno fatto molto bene con le rispettive selezioni. Lautaro ha segnato nell'ultimo impegno dell'Argentina, Eriksen ha realizzato una doppietta e anche Vidal è andato in gol con il suo Cile per ben tre volte in due gare. Lukaku poi ha segnato una doppietta importante con il Belgio e Barella sta facendo molto bene con l'Italia. Ora i giocatori dovranno esprimersi al meglio anche con il club dopo una partenza non all'altezza delle aspettative e qui entra in gioco il ruolo di Conte".
Quale potrebbe essere la formazione da opporre al Toro?
"E' molto difficile in questo momento ipotizzare un undici di partenza. Sicuramente il modulo sarà un 3-5-2 o un 3-4-1-2 con Barella, fin qui il giocatore più in forma della squadra, che potrebbe agire alle spalle delle punte. Vista la probabile assenza di Brozovic, a centrocampo potrebbero anche trovare spazio Eriksen o Nainggolan, difficile invece la presenza di Sensi".
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A proposito di Eriksen, come vedi la situazione legata al danese?
"Io mi auguro che resti, anche perché in nazionale è sembrato in ripresa, tuttavia le sue dichiarazioni sono state abbastanza chiare. I rapporti umani con l'allenatore sono buoni ma i due non si trovano dal punto di vista tattico. Io penso che uno dei migliori tecnici del mondo e uno dei migliori centrocampisti del mondo una soluzione potrebbero trovarla per il bene dell'Inter, ma al momento è più una speranza che altro".
Pensi che Conte risparmierà qualcuno in vista del Real oppure i tre punti sono troppo importanti per poter rischiare?
"In questo momento non esiste turnover, anche perché i 5 cambi ti consentono di modificare la formazione in corsa all'occorrenza. E' chiaro che quella con il Real Madrid è una partita da dentro o fuori ma credo che il mister comincerà a pensarci da dopo la sfida con i granata".
Ti aspettavi questa partenza da parte del Toro?
"A inizio stagione ho fatto il seguente ragionamento sul Torino: Giampaolo è un tecnico senza mezze misure, con lui o le cose vanno molto bene o vanno molto male, perché ha un tipo di calcio molto particolare, in cui si devono trovare gli incastri. E' chiaro che il mercato è stato incompleto, perché non sono stati presi giocatori adatti alle sue idee e ci si è fermati a metà. Tuttavia a questo punto bisogna continuare a dargli fiducia e lasciargli tempo per seguire la sua strada".
Siamo di fronte a un campionato senza un vero e proprio dominatore in cui spesso le grandi perdono punti o comunque faticano con squadre dal minor valore. Come te lo spieghi?
"E' un torneo molto anomalo, si gioca spesso e, a causa del continuo doppio impegno, spesso le grandi non riescono a preparare bene la partita. Il fattore campo, senza pubblico, è diventato molto relativo e spesso bisogna fare i conti con tanti indisponibili a causa delle positività. E' chiaro che sono tutti fattori che livellano le distanze".
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