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interviste
di Paolo Morelli
Quando agli albori dell'era Cairo si parlava del "Toro dei pelati", uno di quei "pelati" era Oscar Brevi. Classe '67, Brevi era il pilastro...
di Paolo Morelli
Quando agli albori dell'era Cairo si parlava del "Toro dei pelati", uno di quei "pelati" era Oscar Brevi. Classe '67, Brevi era il pilastro difensivo del nuovo Toro risorto dopo il fallimento. In granata, una promozione e una salvezza, per un totale di 59 presenze e due reti. Nella seconda metà della stagione 2002/2003, aveva vestito anche la maglia rosanero del Palermo, sfiorando la promozione in serie A. Ora è in forza al Como.E' lui il doppio ex di questa settimana. «A Torino ho passato due anni bellissimi, e ho avuto la possibilità di apprezzare e conoscere il tifo granata - spiega - mentre a Palermo ho vissuto l'entusiasmo nel cercare una promozione in serie A che mancava da 30 anni». Poco tempo di qua, ancora meno tempo di là. Si può riassumere con i ricordi più belli e intensi di Oscar Brevi. A Torino? «La vittoria del campionato di serie B, con la finale di ritorno dei playoff con il Mantova. Poi in serie A la vittoria con la Roma in trasferta, i tre punti che ci hanno dato la salvezza». A Palermo? «L'ultima giornata del campionato con lo stadio pieno. Giocavamo con il Lecce ed era uno spareggio per andare in serie A. Emozionante vedere le tifoserie gemellate che andavano allo stadio insieme». Brevi ha vissuto in rosanero l'ultima parte della stagione "incriminata", quella che, secondo le accuse del pentito Marcello Trapani, sarebbe stata falsata da due partite truccate. «Non c'è stata nessuna partita truccata - spiega Brevi - e nel periodo in cui sono stato io a Palermo abbiamo sempre giocato per vincere». C'era però qualche personaggio ambiguo che "ronzava" intorno alla società rosanero. L'ex granata lo esclude, «Non credo - dice - ma sono stato talmente poco che non posso esprimermi a dovere sull'argomento».Parliamo di calcio giocato, la sfida di dopodomani è importante per il Toro, come tutte le prossime partite peraltro. «Mi auguro che il Toro si salvi - dichiara Oscar Brevi - perché quando uno gioca nel Toro rimane sempre un po' legato a questa maglia. Camolese? Non lo conosco, ma ho sentito parlare molto bene di lui, gli auguro di fare bene e di centrare l'obiettivo». Non sarà facile affrontare il Palermo in trasferta. «No - spiega -, perché è un'ottima squadra, e giocare a Palermo da avversari è problematico. L'ambiente è sempre molto caldo, ma credo che il Toro possa andare lì a giocarsela». Del resto i rosanero non sono poi così impeccabili tra le mura amiche (0-4 subito dal Catania) seppure restino un'avversaria più che temibile. Ma Brevi per chi tiferà domenica? Toro o Palermo? «Beh, sono due squadre dove ho giocato - risponde dopo averci pensato un po' su - e tengo ad entrambe. Ma il Torino ha bisogno di un risultato positivo, e in granata ho vissuto due anni indimenticabili. In questo tipo di gara, dico Toro». I granata domenica avranno un sostenitore in più, che non fa mai male.
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