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Candellone: “Il Toro ti prepara per il professionismo, e per me è un orgoglio”

Federico Bosio
Esclusiva TN / L'attaccante granata, ora in prestito al Gubbio: "Ricordi indelebili in maglia granata. Longo è un tecnico preparato e minuzioso, e sul Torneo di Viareggio..."

L'attenzione al presente, ma uno sguardo saldamente rivolto al futuro: il Torino ha coltivato nel proprio settore giovanile parecchi giovani in questi ultimi anni, attualmente in prestito sul territorio della Penisola per accumulare esperienza. Abbiamo contattato Leonardo Candellone, talentuoso attaccante classe 1997 di proprietà del Toro ed al momento in prestito al Gubbio, dove sta vivendo la sua prima annata nel professionismo dopo aver fatto la trafila nel settore giovanile granata fino a vivere nella scorsa stagione un'annata da protagonista assoluto con la Primavera, ricca di soddisfazioni e condita anche dalla Supercoppa.

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Leonardo Candellone: come sta andando la prima esperienza da professionista, tra le fila del Gubbio?

"Sinceramente mi sto trovando molto bene, non mi aspettavo di partire così forte e pensavo magari di metterci un po' di più ad ambientarmi: invece sono molto contento della scelta che ho fatto, penso che questa squadra e questo tecnico mi valorizzino al massimo."

Sei partito fortissimo, segnando sei gol e diventando un perno della squadra; poi un leggero calo, ed ora nuovamente prestazioni in risalita.

"Sì, esatto: è questione di ambientamento ma ripeto sono soddisfatto della mia scelta e di come sta andando questo primo anno tra i professionisti."

In che ruolo vieni adottato solitamente, anche rispetto a quello che ricoprivi in Primavera?

"Diciamo che dipende anche dal modulo: se giochiamo con il 4-2-3-1 come attaccante puro, se invece scendiamo in campo con il 4-4-2 tra i due davanti. Comunque non vengo più utilizzato sulla fascia, ma come punta centrale, ed è un ruolo che mi piace molto anche perchè gioco più vicino alla porta rispetto a prima."

Come descriveresti il tuo attuale tecnico, Magi?

"Davvero molto preparato, io venivo dagli insegnamenti di Longo che è stato fondamentale per me ma devo dire che ho trovato davvero un altro ottimo mister; è preparatissimo su tutti i dettagli e cura al massimo ogni aspetto, le palle in attive e quant'altro. Ed anche a livello umano è una grande persona: davvero, sono contento della strada che ho preso."

Attualmente siete in piena zona play-off: quali erano i vostri obiettivi ad inizio stagione, e quali sono invece ad oggi? Sono mutati?

"Ad inizio anno l'obiettivo primario era senza dubbio quello di raggiungere la salvezza, poi una volta raggiunta abbiamo cominciato a giocare con a mente un po' più libera ed ora sì, siamo in zona play-off e quindi lottiamo per restare qui, poi vedremo. Sicuramente questa situazione ci porta a giocare queste ultime otto partite di campionato nel modo migliore possibile, ma lavorando e ragionando giorno dopo giorno: speriamo di essere magari fortunati nei play-off e giocare alcune sfide cruciali in casa, ma prima dobbiamo pensare a mantenere la posizione. Questa categoria è molto difficile, in particolare questo girone è parecchio combattuto ed il livello delle squadre è parecchio alto: non puoi mai permetterti di abbassare la guardia."

Come hai trovato il 'salto' tra la Primavera ed il calcio professionistico?

"Io penso che la differenza principale si noti soprattutto per quanto riguarda i ritmi: sono più elevati a livello fisico, ma anche dal punto di vista mentale. Nonostante ciò sono contento di come sta andando questa prima stagione, e penso che buona parte del merito vada anche al settore giovanile granata: il Toro ti prepara veramente bene, in modo valido."

A proposito, quali sono i tuoi ricordi del Torino e più in particolare del settore giovanile granata?

"Per me che sono cresciuto ed ho sempre vissuto a Torino, giocare nel Toro è sempre stato un motivo di grande orgoglio. E poi noi eravamo davvero un gruppo unito, ho dei ricordi bellissimi di quell'esperienza, come per esempio lo Scudetto, la Supercoppa e la partecipazione alla Youth League. Auguro ai giovani che vestono adesso il granata di fare questo genere di esperienze, perchè sono davvero indimenticabili."

Ieri, il Torino Primavera si è qualificato ai quarti del Torneo di Viareggio contro l'Osasco. Sicuramente li avrai seguiti: che ricordi hai di quella competizione, vetrina importante, e dove pensi che i granata possano arrivare?

"Il Viareggio è un torneo impegnativo, scendi in campo ogni tre giorni e le squadre che affronti comunque sono tutte competitive, il livello è alto. Il Toro penso che sia sempre stato particolarmente competitivo, come tradizione, ed anche quest'anno spero che possa fare bene. Certo, li ho seguiti, speriamo si possano togliere questa importante soddisfazione."

Capitolo Longo: anche lui è alla prima esperienza su una panchina professionistica.

"Sì; sicuramente anche lui è un tecnico molto preparato, già da come allenava noi in Primavera si vedeva che è un grande tecnico, che lavora bene e cura alla perfezione ogni aspetto. Penso che abbia portato questo suo modo di essere e di lavorare anche sulla panchina attuale, e secondo me non ha patito molto il salto dalla Primavera alla Serie B anche se magari in questa stagione sta lottando per la salvezza e non per traguardi più ambiziosi."

Segui sempre il Torino? Che idea ti sei fatto di questa annata?

"Credo che si sia ritagliato uno spazio importante soprattutto nel corso del girone d'andata, poi è un po' calato ma un momento di appannamento nell'arco di una stagione è anche abbastanza normale, e nelle ultime sfide comunque ha dato risposte importanti, di risalita. Poi, ovviamente, i giocatori presi singolarmente sono tecnicamente di ottimo livello: nel complesso penso che stia disputando un buon campionato."

E per quanto riguarda il futuro, che cosa ti aspetti dalla prossima stagione?

"Sinceramente, non ne ho idea: la mia preoccupazione primaria adesso è fare bene qua e finire nel migliore dei modi questa stagione, mantenendo il livello che ho avuto finora. Poi al termine della stagione vedremo anche con il direttore, ma al momento davvero non so niente."

Tu sei un giovane prodotto del settore giovanile, mandato in prestito per crescere ed accumulare esperienza. Hai la sensazione di essere sempre seguito dal club granata?

"Sì, certo: gli osservatori vengono a vedere alcune partite e comunque ci teniamo sempre in contatto con la società. Il Toro ci segue con costanza, assolutamente."