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Cereser a TN: “Polemiche arbitrali? Cairo sposta l’attenzione da altri problemi”

Cereser a TN: “Polemiche arbitrali? Cairo sposta l’attenzione da altri problemi” - immagine 1
In esclusiva su Toro News le parole dell’ex difensore granata che analizza i fatti principali del primo scorcio stagione dei granata
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Angelo Cereser è sempre un occhio attento su tutto quello che riguarda il mondo del Torino. È un osservatore attento, preciso ed equilibrato. Sfruttando la pausa per le Nazionali, la terza di questa stagione, in esclusiva su Toro News l’ex difensore granata interviene analizzando i fatti più importanti relativi alla squadra di Ivan Juric e non solo, essendo Cereser anche un componente della Fondazione Filadelfia, tirata in causa dal Torino F.C. negli ultimi giorni per l’annosa questione vele.

Buongiorno Angelo. Ha visto una crescita del Torino nelle ultime quattro/cinque uscite?“Soltanto nelle ultime due ha cambiato passo grazie a un cambiamento di atteggiamento. Ha giocato di più come negli anni ’70 e ’80. Secondo me, al momento, il Torino gioca meglio in questo modo e non con il gioco super moderno uomo su uomo. C’è bisogno di aiuto a centrocampo e l’aiuto in mediana lo puoi garantire soltanto con un passaggio al 3-5-2. La cosa principale del momento è giocare con le due punte, anche se né Zapata né Sanabria sono particolarmente in forma. Zapata ha ampi margini. Servono però molto le due punte e i centrocampisti devono fare i centrocampisti, nulla di più”.

Ne hanno giovato in effetti Ivan Ilic e Samuele Ricci.“Sono più coperti e sono più aiutati. Non giocano più ognuno per conto proprio. Nelle ultime due gare si sono aiutati di più e il rendimento del centrocampo ne ha tratto giovamento”.

Si farà sentire su lungo periodo l’infortunio di Perr Schuurs?“Un po’ si è già fatta sentire. Si farà sentire di sicuro. L’importante sarà non avere ulteriori infortuni. Senza Schuurs sarà fondamentale avere sempre Buongiorno. È ancor più prezioso avere sempre Buongiorno. E la difesa bisognerà aiutarla con il centrocampo”.

Alessandro Buongiorno potrà essere titolare nella Nazionale di oggi e di domani? “Ci arriverà alla titolarità in Nazionale. Ora è meglio che non giochi così guarisce bene. Sarà certamente un perno della difesa azzurra. Ne sono sicuro”.

E Nemanja Radonjic che ruolo potrà avere da qui alla fine della stagione, anche pensando al cambio di modulo? “Non è questione di modulo, ma di carattere. Gioca due o tre partite e poi va in crisi e gioca per conto suo. È difficile da gestire. Non è un capogruppo. Manca ancora di costanza. È il giocatore più tecnico del Torino, ma ha delle alternanze di rendimento che manterrà per sempre. Non credo che cambierà nel futuro: prendere o lasciare. Inutile fare affidamento su di lui sul lungo periodo”.

È concorde con la forte posizione assunta dal presidente Urbano Cairo contro i torti arbitrali?“Mi è apparsa un po’ troppo esagerata. Come sempre, la verità sta a metà. Cairo si è scatenato, ma facendo così scarica tutto sugli arbitri. In un campionato c’è sempre un dare e un avere. Queste polemiche non sono prudenti, anche perché Cairo ha in mano tanti media. Sono state esagerate perché rischia di offuscare i problemi con i soli errori degli altri”.

Ivan Juric è uscito dal suo momento più difficile nel triennio granata? “Sì, ma non ha ancora finito. Deve ancora lavorare molto bene da qui alla fine del campionato. Ha fatto soltanto due dei quattro sentieri che doveva percorrere. Il cammino è ancora lunghissimo”.

Passiamo a un altro argomento extra campo: lei fa parte della Fondazione Filadelfia. La posizione assunta dal Torino F.C. relativamente alla questione delle vele è stata netta. Il suo giudizio sulla situazione?“Noi della fondazione stiamo cercando di affrontare la situazione con serenità. Vogliamo una riconciliazione tra le parti. Penso che anche il peggior accordo sia meglio della guerra. Quindi, dobbiamo lavorare in questo modo. Non tutto quello che è stato scritto nelle ultime ore è vero. Penso che l’accordo tra i due presidenti sia possibile. Purtroppo, a suo tempo è stato stipulato un accordo un po’ troppo leggero e superficiale tra le parti ed essendoci stati dei problemi alle vele sono emerse le criticità. Ora ci vogliono calma e gesso per sistemare le cose”.

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