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Esclusiva

Ciccio Graziani a TN: “Contestazione? L’unica utile sarebbe lo stadio vuoto”

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
In esclusiva su TN torna a parlare l'ex bomber granata che analizza da vicino la contestazione di domenica del popolo granata

Ciccio Graziani è l'uomo dei momenti difficili. L'ultima volta che era intervenuto in esclusiva su Toro News il club granata stava vivendo la complicata gestione del caso Nkoulou. Oggi il Torino è reduce da una delle contestazioni più accese degli ultimi anni, quella di domenica nei confronti del presidente Urbano Cairo. Toro News ha quindi deciso di affidarsi a un'assoluta autorità del mondo granata per analizzare una situazione complessa, sicuramente mitigata dall'ottima vittoria della squadra di Vanoli contro l'Atalanta.

Buongiorno Francesco. Che idea si è fatto della contestazione di massa di domenica?"La cessione di Bellanova ha scosso l'animo dei tifosi perché era un punto fermo della squadra, come Zapata, Ilic, Ricci. Cedi Buongiorno, poi cedi Bellanova a cinque giorni dalla fine del mercato è lecito che si scaldino gli animi. Tuttavia, è sempre importante quello che verrà: se cedi Bellanova e arrivi al settimo posto, cosa importa di Bellanova? Tutto ruota intorno alla competitività della squadra. Del resto, sei partito bene. A Milano sei stato ripreso all'89', in casa contro l'Atalanta hai vinto. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora sei già a buon punto e posso quasi pensare che la contestazione fosse fuori luogo. Però, capisco benissimo il sentimento della gente che è scesa in piazza l'altro giorno perché anch'io sono rimasto molto sorpreso alla notizia della cessione di Bellanova. Aggiungo una cosa se mi permette". 

Sì, prego."Non affezioniamoci più ai giocatori, ormai l'abbiamo capito che vanno e vengono. Pensiamo alla squadra e a quello che può regalarci nel corso della stagione". 

La cessione di Bellanova è apparsa un po' la goccia che ha fatto traboccare il vaso e i tifosi hanno espresso la loro insoddisfazione per i 19 lunghi anni di gestione Cairo. La si può intepretare così?"La prima cosa che bisognerebbe dire a Cairo è grazie, poi si può discutere di tutto il resto. Con lui abbiamo avuto annate disastrose e annate buone. Il tifoso vuole di più, fa parte del gioco. Il tifoso vuole ottenere quello che riescono a centrare una Fiorentina, una Lazio, un Bologna, ovvero formazioni alla nostra portata, alle quali ci possiamo rapportare. Non possiamo metterci vicino a Juventus, Milan, Inter. Sono d'accordo che la società granata possa lavorare meglio affinché si possano regalare maggiori gioie ai tifosi. L'Europa, d'altronde, manca da troppi anni". 

Era lecito aspettarsi qualcosa in più dai tre anni di Ivan Juric?"Secondo me sì. Poi, però, se valuto attentamente le parole del tecnico tra le righe, capisco come avrebbe voluto giocatori più forti per ambire a qualcosa di più importante. E se tu non prendi i giocatori bravi, è difficile fare una squadra più competitiva delle altre. Nella scorsa stagione non eravamo una brutta squadra e abbiamo sfiorato l'Europa. Aggiungo che il presidente Cairo è sempre stato molto onesto nella sua gestione. Il suo primo obiettivo è sempre stato il bilancio e non ha mai tradito il suo pensiero. Anche la Fiorentina è contestata al momento, sebbene Commisso abbia fatto un centro sportivo meraviglioso e la Viola abbia giocato tre finali negli ultimi anni. Anche a Firenze i tifosi vogliono di più. Questo esempio per dire che accontentare il tifoso non è facile".

Provo a incalzarla. Una fetta del popolo granata chiede a Cairo di passare il testimone e di mettere in vendita il Toro. Vedrebbe un Torino senza Cairo nel 2025?"Non so chi potrebbe assumersi la responsabilità. Mettiamoci in testa che il Toro è di Cairo e se lui vuole restare presidente del Torino per passione, tifo o interessi, nessuno può obbligarlo a vendere. Il tifoso può dire soltanto una cosa: fino a quando ci sarai tu presidente, non vengo più allo stadio. E poi bisogna vedere un'altra cosa: chi sono gli acquirenti? C'è qualcuno che può mettere sul piatto una cifra congrua per comprare il Toro? Inutile discutere su Cairo, il Toro è suo. Se arrivano degli acquirenti, eventualmente si può fare ma se lui non la mette in vendita non si può obbligare una persona a vendere una società che è sua. Ripeto e ribadisco. I tifosi hanno un'arma: non andare allo stadio. La contestazione peggiore di una società non è quella verbale, ma delle presenze. Se allo stadio ci sono sempre 15-20mila persone, alla fine che contestazione viene fuori? Sì, qualche offesa ma poco produttiva. Se allo stadio ci sono 4 persone, allora un presidente si fa due domande e capisce che qualcosa non quadra più. La contestazione migliore è non partecipare più alla vita di una società". 

Parliamo di campo. Primo giudizio su Che Adams?"Molto. Ha un approccio da Toro, si impegna, lotta e sgomita, anche se è presto per giudicare. Mi è parso il primo Belotti. Il Toro sembra aver preso un altro ottimo attaccante. E in attacco il Torino è al top con Sanabria, Zapata e Adams. Tante altre squadre non hanno un attacco così forte, la Roma ad esempio può guardare con invidia l'attacco granata".

Pellegri all'Empoli è un'operazione corretta?"Pellegri al Toro ha fatto il suo tempo: mi dispiace da morire. Si tratta del giocatore che più mi assomiglia, però è più fermo ai box che in campo. Ha una fragilità muscolare incredibile. Per il resto non si discute: il giocatore è forte".