interviste

”Contro il Cagliari un vero peccato”

Roberto Maccario

In granata a più riprese: all’inizio degli anni novanta e dal 1997 al 2000....

Buongiorno Gigi: nonostante la sconfitta con il Cagliari, si può dire che il bilancio di inizio stagione sia positivo, non crede?E’ vero, la squadra è partita molto bene e questo ko interno di domenica è stato un vero peccato: un altro successo avrebbe dato morale e consapevolezza; è una sconfitta che non ci voleva ma sono sicuro che i ragazzi sapranno rialzarsi.

Considerando alcune piccole lacune in fase offensiva, crede che a gennaio bisognerà intervenire sul mercato?Per ora credo che possa andare bene così, poi non so; la mancanza di esperienza in serie A degli attaccanti non è necessariamente un handicap: il gruppo ha qualità, gioca bene, crea occasioni e con un po’ più di malizia e convinzione si può risolvere anche il problema del goal.

Il giocatore con il tasso tecnico più elevato, in questo Toro, è forse Alessio Cerci: nonostante la differenza di fascia si riconosce un po’ in lui?Sì, io giocavo a sinistra mentre lui più a destra comunque abbiamo caratteristiche simili: ad entrambi piace puntare l’uomo, tentare di saltarlo ed eventualmente anche concludere a rete; tuttavia ci sono anche alcune differenze, ogni giocatore ha i suoi tratti distintivi e i paragoni non fanno mai bene.

Nelle scorse settimane si è dibattuto molto sulla questione Filadelfia e, a sentire i pareri delle varie istituzioni, ci sarebbe un certo ottimismo in questo senso: lei che idea si è fatto a riguardo?Spero con tutto il cuore che lo ricostruiscano ma, onestamente, non ci credo più: sono vent’anni che si parla di questa faccenda e nessuno ha mai alzato un dito; pensate che se ne discuteva già quando io giocavo nelle giovanili…

Sarebbe però una cosa bellissima: è un campo che rievoca in lei tantissimi ricordi, non è vero?Certo, sarebbe un sogno: mi sono allenato a lungo al Fila e lì ho anche giocato molte partite con la Primavera, ho vissuto momenti fantastici ma, ripeto, non sono per niente fiducioso…

Da un Lentini che segna a un Lentini che para: suo figlio Nicholas ha un futuro da grande portiere ?Di solito si dice che quando un ragazzo gioca in porta è perché è scarso fuori (ride ndr), ma non è il caso di mio figlio: lui ha sempre avuto una grande passione per questo ruolo e anche adesso si diverte molto tra i pali. Io, pur non avendo esperienza come numero uno, gli do molti consigli perché da attaccante so cosa deve fare un portiere per metterti in difficoltà. Per adesso gioca negli Allievi Nazionali del Torino ed è già nel giro dell’Under 17, non voglio però mettergli nessuna pressione perché l’importante è che faccia sport e che si prenda qualche soddisfazione. Poi, se riesce a farlo diventare un lavoro, meglio, se no non importa.

E Lentini padre? Fa ancora ammattire i difensori avversari?Diciamo che gioco ancora ma senza la grande intensità che ci mettevo prima, ho messo su anche qualche altra attività ma sono uscito dal calcio che conta.

Grazie GigiGrazie a voi e…Sempre Forza Toro !

Roberto Maccario