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interviste
Giuseppe Culicchia è ormai uno scrittore di caratura nazionale, tuttavia nei suoi libri rimane la radice primaria della sua passione: il Toro. Nella sua ultima fatica “Un’estate al mare” (Edizioni Garzanti, pp....
Giuseppe Culicchia è ormai uno scrittore di caratura nazionale, tuttavia nei suoi libri rimane la radice primaria della sua passione: il Toro. Nella sua ultima fatica “Un’estate al mare” (Edizioni Garzanti, pp. 207, euro15,50), il protagonista non ama il calcio, ma si indigna per Calciopoli, com’è successo proprio alla maggioranza dei tifosi granata o appartenenti a quelle squadre “escluse” da un certo sistema. Le piace com’è cominciata questa campagna acquisti? Il Toro sta facendo il Toro, determinato. Sinceramente non mi aspettavo questa partenza così decisa nel mercato estivo. Cosa pensa del campionato appena concluso? Devo dire che dall’Olimpico non sono mai uscito soddisfatto. Ma credo sia giusto ringraziare almeno quattro persone, intanto lo zoccolo duro della squadra rappresentato da Muzzi, Brevi e Ardito, che in fondo, diciamolo pure, hanno fatto un bel miracolo. Hanno messo più impegno dei giovani. E poi indubbiamente Gianni De Biasi, non entro nel merito del suo allontanamento, ma sicuramente ha dato tanto in questi due anni, per cui merita un ringraziamento da parte di tutti. Però i giocatori che lei ha nominato molto probabilmente non rimarranno… Purtroppo il calcio non è più quello che piaceva a me, penso che al Toro è mancato finora lo spirito giusto e loro invece l’hanno messo. Senza il gol di Muzzi all’Olimpico di Roma non saremmo qui. Poi sono d’accordo che bisogna puntare sui giovani, sul settore giovanile e guardare anche a giovani talenti in Europa. Muzzi, Brevi e Ardito magari potrebbero non partire titolari fissi, ma penso che la loro utilità nello spogliatoio non sia un fatto secondario. Purtroppo io non conto nulla in queste decisioni. Intanto è uscita la sua ultima fatica letteraria. ‘Un’estate al mare’. Il romanzo è improntato su una coppia nell’estate 2006, Luca e Beatrice, ambientato durante i Mondiali di Germania. Luca, a differenza mia, non ama il calcio, anzi lo detesta, ma non vuole la vittoria dell’Italia perché, in piena vergogna Calciopoli, teme che tutto venga affossato. Lei cosa pensa di Calciopoli?Che è stato il più grande scandalo mondiale del calcio e non è ancora finito. Luca avrebbe mandato ai Mondiali la Under 21. Che dire, anche il Milan non avrebbe dovuto partecipare alla Champions League invece l’ha addirittura vinta! Intanto sale alla ribalta un altro scandalo, quello del doping amministrativo, che vede seriamente coinvolti Inter e Milan. Qui dovrebbe intervenire l’Uefa, controllare a tappeto i bilanci per scoprire eventuali anomalie. Soprattutto è ora che valgano per tutti le stesse regole. Non pensa che di mezzo ci siano anche vendette trasversali? Si sa, il calcio è lo specchio del paese, prima ha pagato la Juve, adesso si tenta di mettere di mezzo l’Inter e il Milan, anche perché nessuno può permettersi di scagliare la prima pietra. Si fatica a vedere le stesse cose nel resto d’Europa. Come in politica, toccherebbe agli elettori porre fine a certe cose, che non possono continuare a funzionare così. E’ un tipico aspetto italiano. Tornando al Toro, le piacerebbe rimanesse Abbiati? Alcune sue dichiarazioni mi hanno lasciato perplesso, soprattutto quando ha dimostrato la sua passione per il Milan. Direi che ormai i giocatori vanno e vengono, io sono cresciuto con il mito di Pulici, una realtà tutta diversa. C’è un giocatore che la fa sognare, che vorrebbe vedere al Toro? Senza dubbio Klose, fortuna che non è andato alla Juve. E’ un centravanti che segna in tutti i modi, un vero rapinatore d’area, si potrebbe accostare, con le dovute differenze, ad uno come Pulici. Ho sempre pensato che al Toro ci vorrebbero giocatori tedeschi, che hanno lo spirito giusto per la nostra squadra. Penso solo a gente come Brehme, Matheus e così via. In questo momento la sua principale occupazione è promuovere il suo nuovo libro? Sì, in questo periodo non ho molto tempo per scrivere perché sono sempre fuori. A settembre invece partirà un’opera tratta da un mio testo teatrale ‘Ritorno a Torino dei signori Tornio”. L’opera mi è stata richiesta dall’azienda tranviaria di Torino che per l’occasione modificherà un tram appositamente per la piece. Dopo che è stato tratto un film da “Tutti giù per terra”, adesso tocca al teatro. Questa è l’unica opera che ho scritto finora riguardo ad una commedia teatrale.
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