interviste

Da Cassino allo stadio per fede e amore

Ermanno Eandi

Era domenica sera, il Toro era barbaramente naufragato nella terribile sconfitta di Verona. Michele era triste, arrabbiato e deluso, Monica cercava di consolarlo con dolcezza. Ad un certo...

Era domenica sera, il Toro era barbaramente naufragato nella terribile sconfitta di Verona. Michele era triste, arrabbiato e deluso, Monica cercava di consolarlo con dolcezza. Ad un certo punto Michele sbotta: “Dobbiamo assolutamente andare allo stadio. Non importa se è mercoledì pomeriggio e se dobbiamo viaggiare tutto il giorno. Contro il Cagliari si deve vincere e noi ci saremo” Monica capisce e annuisce con il capo, sa che Michele ci andrà comunque è troppo granata per arrendersi, quindi per amore accetta volentieri. I due eroi vivono a Cassino (Frosinone) città di storia e centro di fede, grazie alla storica abbazia. Il giorno dopo Michele apprende il ritorno di De Biasi sulla panchina del Toro: “Sono contento del cambio dell’allenatore, ma anche se ci fosse stato Zacccheroni, io sarei venuto comunque, era il mio dovere di tifoso”.Li incontro davanti allo stadio un’ora prima dell’inizio dell’incontro, sono stanchi ma felici, sorridono perché presto vedranno il loro Toro.

Michele, cosa vuol dire essere granata a Cassino?Adesso è un grande onore. All’inizio era molto difficile, da ragazzino gli amici mi prendevano in giro, ma in fondo non è mai stato un problema, è bellissimo essere del ToroCosa ha pensato dopo Chievo-Torino?Ho sentito la necessità di venire allo stadio, nel mio piccolo dovevo essere vicino alla squadra. È contento del ritorno di De Biasi?Sì. Sono fiducioso. De Biasi mi piace. È una persona grintosa e capace. Mi spiacque molto il suo esonero e sono contento che sia nuovamente alla guida della squadra.Monica, è difficile vivere con un cuore granata? Non è facile, però questa passione fa parte di lui e quindi dobbiamo viverla insieme.Michele ha fatto ottocento chilometri di fede e lei ottocento chilometri d’amore?È così. È stata una scelta quasi obbligata, ma ne vale la pena, Mi fa piacere per lui e sono felice di accompagnarlo. Questa è la terza volta che andiamo allo stadio, però mai a Torino, sempre in trasferta. Mi piace andare in curva è una situazione coinvolgente. Un appello a tutte le fidanzate dei tifosi granata?Portate pazienza e non ostacolate la scelta del vostro uomo.Michele sorride, i due si abbracciano e si avviano verso lo stadio. Torneranno a casa cantando, si scambieranno baci vittoriosi e contenti. Grazie alla passione di gente come loro, che caparbiamente ama il Toro e nelle sconfitte più cocenti trova uno stimolo maggiore per combattere e non arrendersi mai, il vessillo della fede granata non verrà mai ammainato