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Tanti auguri a Gianni De Biasi: In occasione del suo compleanno (66 candeline oggi, giovedì 16 giugno) abbiamo fatto una chiacchierata con l'ex allenatore granata, oggi alla guida della Nazionale dell'Azerbaigian. De Biasi si è gentilmente concesso ai nostri microfoni in esclusiva per parlare di vari temi legati al Toro dopo il primo anno della gestione Juric.
Buongiorno mister, come ha valutato il campionato del Torino? In questo primo anno di Juric ci sono stati passi in avanti rispetto alle ultime due difficili stagioni?
"Secondo me si sono poste le basi per un programma di miglioramento dal punto di vista qualitativo e anche dei risultati del Toro. Io ho grande stima di Juric e poi credo anche nel presidente e in Vagnati. Penso che si possa fare qualcosa di positivo e dare continuità a questo progetto facendo crescere il gruppo".
C’è qualche giocatore del Torino che l’ha colpita in maniera particolare? Magari qualche giovane che crede possa avere un futuro importante davanti a sé.
"Sicuramente Singo è una certezza, è un giocatore che è uscito dal vivaio del Toro e questo è un'aspetto molto importante. Mi piace anche Zima che mi sembra un difensore in crescita e poi il mio preferito è Ricci sia per caratteristiche che per età e credo che sarà un giocatore importante. Ha anche recentemente fatto l'esordio in Nazionale con Mancini".
Sul mercato come bisognerebbe intervenire secondo lei? Quali sono i ruoli in cui la squadra ha più bisogno?
"Bremer è un giocatore importantissimo secondo me, ha tanta qualità ma credo che sia giusta la scelta di lasciarlo partire come richiesto. Il Toro ha le capacità di poter fare un buon mercato perché grazie a questa probabile cessione ci sono i soldi per poter migliorare la rosa in diversi reparti. Il presidente dovrà fare tutto il possibile per far crescere questa squadra".
In occasione del suo compleanno ha voglia di fare un bilancio riguardo le sue esperienze con il Torino? Qual è il ricordo più bello vissuto in granata?
"Ricordo naturalmente con piacere la promozione in Serie A al primo tentativo in un, allora si chiamava ancora Delle Alpi, stracolmo di tifosi granata festosi. Anche le due salvezze raggiunte in extremis le ricordo sempre con piacere. Non ho rimpianti o delusioni quando penso al Toro, avrei magari preferito avere una continuità maggiore e anche la possibilità di strutturare un discorso come si sta facendo adesso".
Da CT dell’Azerbaigian, cosa ne pensa della Nations League? Le tante partite giocate a giugno, quando i giocatori sono stanchi, creano delle diffidenze da parte dei tifosi nei confronti di questa competizione.
"Anche noi CT non siamo felicissimi di trovare dei giocatori al termine di una stagione dove hanno dato tutto e arrivano agli sgoccioli. Noi nel nostro girone abbiamo il Kazakistan che è alla decima partita di campionato e quindi le condizioni non possono essere uguali per tutti. Loro infatti hanno già fatto 10 punti battendo anche la Slovacchia che sulla carta è molto più forte. Chi gioca come noi e come gli altri alla fine della stagione non può dare gli stessi risultati di chi è invece fresco".
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