interviste

De Biasi torna al passato

Redazione Toro News

Gianni De Biasi, allora contro la Ternana toccherà a Muzzi.

“Ha voglia di fare, è stato per molto tempo inattivo, ma per noi può essere molto importante. Se ha i 90 minuti nelle gambe? Penso di...

Gianni De Biasi, allora contro la Ternana toccherà a Muzzi.

“Ha voglia di fare, è stato per molto tempo inattivo, ma per noi può essere molto importante. Se ha i 90 minuti nelle gambe? Penso di sì, ma come dico sempre ai miei giocatori non bisogna portare in giro la maglia per il campo”.

Accanto a lui Stellone, con Abbruscato in panchina. Cosa significa?

“Elvis sta bene fisicamente, ma non c'è ancora quel feeling col compagno di reparto che sicuramente arriverà col tempo. Io guardo a più aspetti, ci sono una serie di fattori da considerare quando faccio le mie scelte”.

Dietro ai due attaccanti, toccherà a Rosina e Fantini. E' un ritorno al passato, alla formula vincente del girone d'andata, ma anche una bocciatura per i nuovi.

“Intanto con me chi va in tribuna una partita, poi è in campo la volta successiva. Lo avete visto a Bologna con Orfei e prima ancora in altre circostanze. Chi sta fuori non deve sentirsi bocciato e non mi piace che passi un messaggio diverso, specialmente con i nuovi. Non c'è nessuna abiura del mercato, però è chiaro che i 39 punti dell'andata sono un elemento di cui tener conto”.

Però fa notizia che gente come Lazetic e Abbruscato finisca in panchina.

“Chi oggi non è protagonista in campo, magari lo sarà ad aprile o maggio, quando ci saranno le partite decisive. Io sono quello che guarda e sceglie e ho deciso in base alla condizione del momento, scegliendo Rosina e Fantini: il primo gioca sempre da parecchio tempo, il secondo ha giocato meno, ma ultimamente l'ho visto tornare su certi livelli”.

Il messaggio di De Biasi è chiaro, nessuno deve sentirsi bocciato, ma se domani il Toro vince 3-0 poi diventa dura cambiare...

“Se vinciamo 3-0 faccio i salti mortali, anche se così rischio di spaccarmi... Se conta solamente il risultato o anche giocare bene? Io la gara contro il Catanzaro l'ho rivista e non mi pare che sia stata questa partitaccia, poi è chiaro che abbiamo saputo fare di meglio”.

A questo proposito, quanto crede nella possibilità di migliorare per andare a riprendere quelle davanti?

“Io dico che dobbiamo fare un passo alla volta, la maratona è ancora lunga, ma per noi in questo momento devono contare solo i 90 minuti contro la Ternana. Proiettarci troppo in là non serve”.

Cosa si aspetta dalla gara di domani?

“La condizione generale, lo spirito, il gruppo. Quello che conta è dare sempre il meglio ogni volta, fare sempre il massimo, anzi di più”.

Quali rischi nasconde la sfida contro una squadra che ha vinto una sola volta nelle ultime dodici partite?

“Dobbiamo stare attenti e concentrati, non farci prendere dalla voglia di strafare. Loro non hanno nulla da perdere e forse si potrebbero trovare meglio a giocare lontano dal loro pubblico, vista la diffidenza che li circonda”.

Per il Toro, invece, il pallone potrebbe scottare di meno.

“Gli ultimi due risultati hanno dato serenità, ma speriamo che la palla rotoli meglio”.

A questo proposito, preoccupato delle condizioni del prato del Delle Alpi?

“L'ha detto Fabius Maximus (Capello, ndr) che la situazione è quella che è. Il problema è che questo è un inverno freddissimo come pochi, col risultato che il terreno è friabile, l'erba fa fatica ad attecchire, Noi lo abbiamo verificato ancora poco tempo fa, che si fa fatica ad avere equilibrio, ricordate Doudou alla prima azione contro il Catanzaro?

Quanto pesano adesso i due punti lasciati a Terni all'andata, quando venne annullato un gol valido a Stellone?

“Adesso non ha senso stare a guardare indietro, anche se quelli che mi bruciano di più sono i punti lasciati contro Pescara e Bari. Quella del San Nicola è una partita che se la rigiochi un miliardo di volte loro non la pareggiano più”.

Mister, per concludere, ma questa storia del voto...

“Sentite, tirato per i capelli, quei pochi che mi sono rimasti, alcuni amici mi hanno detto: 'ma se la squadra va in serie A'. Io non sono Guidolin, ma con la bicicletta me la cavo. Piuttosto, quanti chilometri ci sono dal Filadelfia a Superga?”

Ha già cambiato idea, preoccupato dall'ultimo chilometro, che è bello duro?

“Sono sicuro di poterlo fare senza alzarmi sui pedali”.