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interviste
di Edoardo Blandino
Ricomincia la settimana e come lunedì abbiamo analizzato insieme a Patrizio Sala il momento delicato del Torino. L’ex giocatore granata commenta...
di Edoardo Blandino
Ricomincia la settimana e come lunedì abbiamo analizzato insieme a Patrizio Sala il momento delicato del Torino. L’ex giocatore granata commenta chiaramente e con grande franchezza i numerosi avvenimenti che si stanno aggrovigliando intorno al Torino.È inevitabile che in questi giorni i giocatori abbiano pensato almeno una volta ad una possibile cessione. Quanto possono influire questi pensieri sul rendimento?«È difficile dare una risposta. Ognuno di noi vive una situazione simile in un certo modo, con ansie, preoccupazioni e paure diverse. Io, personalmente, penso che non influisca più di tanto. Magari vivi durante la settimana certi dubbi, ma in quelle due ore in cui sei in campo la concentrazione è all’allenamento». E in partita? I giocatori sono distratti dalle voci?«Può darsi che ci si ripensi quando esci dallo spogliatoio, ma la domenica quando sei in partita non può influire. Certo, è un fattore personale, quindi io magari non mi preoccupo durante il giorno, mentre un altro sì, ma non posso pensare che chi entra in campo abbia la testa alla cessione».Tu conosci la Piazza di Torino. Come pensi che possano vivere i giocatori la situazione che si è creata?«Non è facile spiegare una situazione simile. Io stesso non saprei bene che cosa dire. Non è facile dire a chi va in campo quello che devono fare. Da fuori può essere semplice parlare e consigliare, ma da dentro no. Può essere che a qualcuno faccia bene giocare con il pubblico che critica, perché così reagisce meglio o può essere che a qualcuno dia fastidio. In generale, però, non credo che questa situazione aiuti la squadra».Dopo la sconfitta con il Frosinone si è parlato insistentemente di un esonero di Lerda. Pensi che possa essere la scelta giusta per raddrizzare la stagione?«Io, finita la partita, ho subito detto che non penso che manderanno via Lerda. Continuerò a pensarlo anche se dovesse andare male con il Bari e con l’Ascoli. Dico così per rispetto a quello che la società ha sempre detto. Per coerenza dovrebbero confermarlo. Certo, poi nulla diventa eterno. Quando i risultati continuano a non arrivare a un certo punto qualcosa bisogna pur fare e visto che non si possono cambiare 20 giocatori si cambia l’allenatore».Dopo tutto quello che è successo, credi ancora che Lerda possa rimanere sulla panchina del Toro e cominciare a ottenere buoni risultati?«La squadra nella ripresa contro il Frosinone ha dimostrato che il mister ci può ancora stare. Nella ripresa c’è stata una bella reazione. Bisogna però analizzare anche il primo tempo, perché la partita dura 90 minuti, anzi, ormai ne dura 95. C’è da capire come mai questa squadra riesca a reagire solo quando va sotto di una rete». Se alla fine l’avventura di Lerda al Torino dovesse concludersi, quali caratteristiche dovrebbe avere il nuovo allenatore?«Dovrebbe essere un allenatore esperto. Deve subentrare uno che abbia le spalle larghe. Ho letto dei nomi fatti sui possibili sostituti e devo dire che tra tutti preferirei Papadopulo o Mutti. Entrambi conoscono la categoria e hanno l’età e l’esperienza giusta. Se alla fine Lerda dovesse essere esonerato io sceglierei tra questi due qua».
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