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interviste
di Paolo Morelli
In occasione del derby di sabato sera, abbiamo raggiunto telefonicamente Pasquale Bruno, indimenticato difensore granata tra il '90 e il '93. Noto per i suoi interventi...
di Paolo Morelli
In occasione del derby di sabato sera, abbiamo raggiunto telefonicamente Pasquale Bruno, indimenticato difensore granata tra il '90 e il '93. Noto per i suoi interventi "rocciosi" che gli valsero il soprannome di «'O animale». Sicuramente la situazione del Toro è migliore rispetto al derby di andata.«E' un Toro più sicuro - spiega Pasquale Bruno - che arriva da sette partite utili consecutive di cui le ultime tre senza prendere gol. Credo che rispetto all'andata ci siano più possibilità di ottenere un risultato positivo». L'ex difensore granata che giocò per tre anni alla Juve, prima di passare sull'altra sponda del Po, è fiducioso per la gara di sabato sera. I miglioramenti difensivi sono notevoli, seppure nel passato recente abbia dichiarato di non vedere giocatori "abbastanza cattivi". «A me piace un calcio più duro - spiega - come quello di Samuel o Chiellini. Se lo possono adottare loro, perché non possono fare altrettanto Natali e compagnia?». Almeno però gli automatismi difensivi ora funzionano. «Nonostante veda pochi giocatori da Toro - spiega - nessuno al momento sta disonorando la maglia. Non ho un debole per un giocatore in particolare, ma il minimo che possono fare è salvarsi, per scusarsi delle ultime annate». Bruno riconosce il recupero in classifica da parte della squadra di Novellino: «Qualche mese fa il Toro era dietro di quattro punti, ora è in zona salvezza». Secondo lui ci sono le premesse per fare bene, anche perché i bianconeri stanno giocando una gara ogni tre giorni. «Mi ricordo - racconta l'ex granata - una foto sul giornale con me sotto la Maratona dopo la vittoria di un derby, tornavamo a vincere dopo 8 anni. Ce l'ho ancora in casa. Ora l'importante è che la squadra abbia dato segni di vita, e qualche speranza ai tifosi».Ma in questi giorni si torna a parlare di arbitri, soprattutto dopo le frasi al fulmicotone pronunciate ieri da Mourinho. «Io amo Mourinho - spiega Pasquale Bruno - perché dice cose che nessuno in Italia ha mai detto, e difende la propria squadra. C'è da dire che le grandi squadre, in materia arbitrale, sono sempre più avvantaggiate, c'è una sorta di sudditanza psicologica». L'allenatore dell'Inter ha parlato dei punti ottenuti dalla Juventus grazie agli errori arbitrali. «La Juve ha avuto qualche regalino quest'anno - commenta Bruno - ma non ho visto grandi favori, bisogna dirlo». Gli errori arbitrali però hanno anche cause diverse. «I calciatori italiani in questo senso sono un male - spiega l'ex difensore granata - perché non aiutano gli arbitri, anzi li ingannano. E' un comportamento che fa rabbrividire. In Inghilterra non ci sono mai grossi errori arbitrali, ad esempio, perché lì i giocatori sono onesti. Qui ogni due secondi c'è qualcuno che si butta a terra chiedendo il fischio dell'arbitro, senza contare il pubblico che rumoreggia». Pasquale Bruno paragona i calciatori ai vigili urbani: «Hanno tutti le mani alzate, sembra che stiano dirigendo il traffico». Poi una battuta sul gioco spezzettato, che non fa divertire: «In Inghilterra c'è un calcio più spettacolare perché ci sono meno interruzioni».
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