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interviste
Il calcio è tornato. Tra ieri e venerdì Juventus, Milan, Napoli e Inter sono scese in campo per le semifinali di ritorno di Coppa Italia, interrompendo un digiuno dal mondo del pallone che durava ormai da 95 giorni. Nell'entusiasmo generale, tra piccoli lampi di ritorno alla normalità, c'è chi non è affatto contento del ritorno del calcio; anzi. È il caso di Ezio Rossi, che non si è lasciato abbagliare dal ritorno in campo e che al contrario si è estraniato da quello che, a suo modo di vedere, "non è neppure più uno sport".
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CALCIO E TIFOSI - “Durante il lockdown ho vissuto bene e in tranquillità - ha confessato Ezio Rossi ai microfoni di Toro News - ormai sono pensionato. La quarantena è andata bene, adesso quando non alleno faccio sport, sono molto spesso in giro in bici. Tranne in questi giorni perché sta piovendo troppo”. Stralci di vita quotidiana dell'ex giocatore ed allenatore del Torino, che non ha affatto patito l'astinenza forzata dalla Serie A. Anzi, l'assenza del calcio trasmesso sui teleschermi ha provocato in lui un distacco quasi completo dal mondo del pallone di oggi. Basta nominare il calcio, infatti, per far scattare in Ezio Rossi una reazione istintiva: "Finché non vedrò i tifosi allo stadio, per me non sarà più calcio. Per principio, lo sport senza pubblico è la dimostrazione di quanto purtroppo il calcio sia diventato solo un business e non uno sport. Non guardo più le partite, non leggo più i giornali sportivi e continuerò a farlo finché le cose non cambieranno. Sono un bastian contrario, da sempre".
LE PAROLE - Una voce fuori dal coro, specie per un addetto ai lavori come il tecnico torinese, che ci ha raccontato il suo modo di vedere il calcio post-Covid senza peli sulla lingua: "So che sembra strano detto da un addetto ai lavori come me, ma la penso così". E, almeno per il momento, non è nemmeno il caso di parlare del Toro di Moreno Longo che si appresta a concludere la stagione. "I tanti infortuni? Non sono l’esperto indicato per questi giudizi - ha detto Rossi-, perché veramente sono molto distaccato al momento e non sto seguendo niente. Sarei troppo generico, direi le cose per quelle che sono le mie esperienze, non perché sono informato". Un rifiuto netto nei confronti di questo calcio moderno, plasmato dal Covid-19 e sempre più proiettato verso una dimensione economica.
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