"Una di fronte all'altra, Toro e Cagliari si affronteranno domenica 18 ottobre allo stadio Olimpico Grande Torino per cercare entrambe la prima vittoria stagionale. In vista del match che i granata giocheranno contro il club sardo, Franco Selvaggi - ex attaccante di entrambe le piazze e oggi allenatore - analizza in esclusiva per Toro News il momento delle due società, il mercato del club di Via Arcivescovado ed il gioco proposto da Marco Giampaolo.
toro
Franco Selvaggi: “Giampaolo l’uomo giusto, in attacco punterei su Millico”
Esclusiva TN / L'attaccante e oggi allenatore, doppio ex di Torino e Cagliari, fa il punto sul momento granata in vista della sfida con i sardi
"Buongiorno mister, Torino-Cagliari sarà la prima partita per la quale il Toro ha potuto mettere in vendita i biglietti, in occasione di Torino-Atalanta si trattava infatti solamente di inviti. Lei che è stato giocatore, quanto pensa sia importante per i granata poter ritrovare il proprio pubblico allo stadio?
""I tifosi sono assolutamente fondamentali per tante ragioni. Basti pensare al fattore campo, guardando le statistiche, la maggior parte delle squadre raccoglie più punti quando gioca in casa. Il sostegno del pubblico è ciò che ti spinge a dare continuamente il massimo. Quando ero giocatore, vincemmo un derby Torino-Juventus per 3-2 (27 marzo 1983, ndr), segnando tre reti in tre minuti e quaranta secondi, questo anche e soprattutto grazie alla carica che ci è arrivata dagli spalti".
"Crede dunque che il campionato possa essere influenzato, in termini di risultati, dalla situazione che il coronavirus ha creato negli stadi?
""Fondamentalmente penso di sì. Parlando più in generale, il fattore campo può rappresentare anche un appiglio in più per quelle squadre che sulla carta rischiano di partire leggermente svantaggiate e il cui obbiettivo è la salvezza, nel momento in cui si trovano ad affrontare una big. È logico che adesso Benevento, Spezia e Crotone in primis, possano risentire della capienza ridotta degli stadi".
"Passando ora al Toro, quello dello scorso campionato è stato uno dei periodi di contestazione più serrati degli ultimi anni: cosa pensa che abbia portato quella situazione di incertezza?
""Credo che gli attriti che si sono venuti a creare tra dirigenza e tifoseria, per via degli investimenti risicati in primis, possano aver influenzato anche il clima all'interno dello spogliatoio. Di conseguenza è diventato un circolo vizioso, dal quale è stato davvero complicato uscire. Ciò che i tifosi vorrebbero da Cairo sono acquisti di un peso tale da permettere al Toro di poter dire la propria in campionato. Nell'ultimo anno questi sentimenti non troppo positivi hanno condizionato, pur in maniera involontaria, anche i calciatori".
"Torino e Cagliari non hanno ancora vinto in questa stagione, come arrivano al faccia a faccia le due squadre secondo lei?
""Entrambe hanno cambiato allenatore da molto poco, è vero, ma quello del Cagliari penso sia un momento un po' più particolare. Hanno aspettato fino all'ultimo Nainggolan, perchè le intenzioni erano quelle di costruire su di lui gran parte delle azioni. Credo che siano due formazioni che necessitano di tempo, hanno due tecnici molto competenti, ma potrebbero avere bisogno anche di qualche altro acquisto fatto ad hoc".
"A proposito di acquisti mirati: sul mercato, il Toro ha seguito Joao Pedro e Ramirez per settimane, salvo poi dover mollare la presa, pensa potessero essere loro i tasselli giusti per il gioco di Giampaolo?
""Sicuramente Joao Pedro è un giocatore molto valido, forte fisicamente, in grado di garantire supporto anche in fase di non possesso. Lo stesso discorso si può fare per Ramirez: è davvero bravo in fase di impostazione e Giampaolo lo conosce bene, siccome lo ha allenato alla Sampdoria. Se ha spinto la società a puntare su di lui, un motivo ci sarà. Credo però che il Toro abbia in casa un ottimo elemento e che lo stia sfruttando male: parlo di Millico. Ai giovani va dato spazio, non si può pretendere che cambino una partita se entrano in campo per i minuti di recupero. Ha fatto vedere cose ottime quando giocava in Primavera e sono convinto che debba essere messo alla prova in maniera concreta, poi è ovvio che stia a lui confermarsi".
"Giampaolo ha spesso sostenuto che un regista possa dare identità a una squadra. Secondo lei, il 4-3-1-2 con cui i granata dovrebbero schierarsi, è il modulo più funzionale per i giocatori che il Toro ha a disposizione?
""Credo che Ramirez sarebbe stato l'ideale per il modo che Giampaolo ha di vedere il calcio. Ora, in più di un'occasione, per ricoprire il ruolo di regista è stato adattato Rincon, ma penso che le sue caratteristiche siano diverse. Anche lui è molto portato al contatto fisico e sicuramente dà una grossa mano in mezzo al campo, ma in certi ruoli nel calcio moderno c'è bisogno di giocatori che siano più puliti nella giocata e che abbiano una determinata visione di gioco. Nulla togliere a Rincon, ma appunto, ha caratteristiche diverse".
"Uno degli acquisti last minute del Toro è Federico Bonazzoli: può essere la spalla adatta per Belotti, oppure Zaza merita ancora i suoi spazi?
""Sono due profili molto diversi: Zaza, nonostante il momento non semplice che sta attraversando in termini di risultati, è fisico, un lottatore, mentre Bonazzoli è più tecnico e dinamico. In potenza, entrambi potrebbero dare un supporto considerevole a Belotti, ma il tutto dipende dal tipo di giocate che Giampaolo chiederà loro di fare".
"Ormai il mercato è chiuso, ma vista la situazione anomala, la finestra invernale è già vicina. C'è un giocatore che si sentirebbe di consigliare al Toro?
""Fossi nella dirigenza punterei immediatamente su Veretout. E' un giocatore maturo, in grado di fare la mezz'ala in un centrocampo a quattro - così come faceva alla Fiorentina - ma è altrettanto capace di fare il trequartista dietro alle punte e lo ha dimostrato più volte con la Roma, per esempio segnando due gol alla Juventus alla seconda giornata. Credo che possa rappresentare un ottimo innesto dal momento che può permettere, anche a partita in corso, di cambiare modulo in maniera efficace senza utilizzare sostituzioni".
"In definitiva, lei pensa che Giampaolo possa essere l'uomo giusto per risollevare il Toro dopo una delle annate più complicate degli ultimi tempi?
""Conosco bene Giampaolo come persona e nutro molta fiducia in lui e nel suo modo di giocare. Lo ritengo un ottimo allenatore, è normale che poi siano anche i giocatori a determinare la fortuna di un tecnico o meno. Però è molto preparato, sia sotto l'aspetto tattico-tecnico, sia per quanto riguarda l'aspetto umano del rapporto con i calciatori. Con i giusti mezzi può portare buoni risultati, l'importante è che anche la società gli dia appoggio".
© RIPRODUZIONE RISERVATA