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FLORENCE, ITALY - OCTOBER 08: Filippo Galli during the FIGC Sponsor Day at Centro Tecnico Federale di Coverciano on October 8, 2019 in Florence, Italy. (Photo by Marco Rosi/Getty Images)
Raoul Bellanovaè stato il primo acquisto della sessione estiva di calciomercato del Torino. Per conoscerlo meglio Toro News si affida in esclusiva a Filippo Galli, ex responsabile del settore giovanile del Milan e oggi direttore al Parma. Raoul è stato infatti svezzato dal Milan: aveva appena sei anni quando vi è entrato, ne aveva diciannove quando ha definitivamente salutato Milanello. Il percorso rossonero di Bellanova è coinciso grosso modo con quello di Galli, che quindi conosce come pochi pregi e difetti del nuovo laterale granata.
Buongiorno Filippo. Come giudica il passaggio di uno dei tanti prodotti del settore giovanile del Milan al Torino?“Sono contento perché si tratta di un ragazzo che ha sempre avuto l’attitudine al lavoro. Si tratta di un esterno che da metà campo in su fa la differenza. Ha iniziato il proprio percorso calcistico da terzino, se preferite da laterale difensivo. Oggi, secondo me, è ideale come quinto in un ipotetico 3-5-2 o come esterno avanzato nel 4-4-2”.
Quali sono le sue principali doti?“È molto veloce e ha un buon piede. Devo dire che è migliorato molto tecnicamente nel corso degli anni. Sa mettere ottimi palloni in mezzo all’area. Il suo meglio lo sa dare quando si propone in avanti. Anche in difesa, comunque, sa farsi valere”.
Come vede Bellanova sotto le direttive di mister Ivan Juric?“Sì, lo vedo molto bene. In primo luogo perché le caratteristiche di Bellanova ben si adattano al gioco del Torino e a quello che Juric richiede ai suoi esterni, basti pensare a quanto bene hanno fatto i giocatori in quel ruolo nel biennio del croato all’Hellas Verona. E poi perché Juric è bravo a valorizzare al meglio i giocatori e quindi anche Raoul è destinato a crescere e a migliorarsi. Penso che l’innesto di Bellanova nel Torino sia un vantaggio reciproco: per il ragazzo e per il club. Mi sembra proprio un bel matrimonio”.
Nell’ultima stagione con l’Inter Bellanova non ha raccolto troppe presenze. È stato comunque importante cimentarsi in un contesto importante come quello nerazzurro oppure era meglio giocare di più in un’altra squadra meno ambiziosa?“Quando giochi nel contesto di una grande squadra come quello dell’Inter, inevitabilmente cresci. Sperimenti un ambiente in cui giochi ad alti livelli. Giocare per un anno a San Siro ti responsabilizza e poi non è da tutti subentrare in una finale di Champions League. Ha impiegato poco ad adattarsi a una piazza prestigiosa come quella nerazzurra e sicuramente avrà tratto il meglio”.
Umanamente che ragazzo ricorda ai tempi del Milan?“È un ragazzo alla mano, semplice. Sa benissimo stare insieme agli altri e sa fare gruppo. Mi sembrano tutti aspetti umani importanti”.
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