interviste

Fontana: ‘Non spariremo mai!’

Ermanno Eandi

Jimmy Fontana è l’anello di congiunzione, l’ultimo e il primo e l’unico superstite dopo la morte dell’A.C. Torino e la nascita del Torino F.C. Indimenticabile il suo urlo: “Io resto qui”, dopo il...

Jimmy Fontana è l’anello di congiunzione, l’ultimo e il primo e l’unico superstite dopo la morte dell’A.C. Torino e la nascita del Torino F.C. Indimenticabile il suo urlo: “Io resto qui”, dopo il triste triplice fischio ad Acqui Terme. Restò, credette in un Toro che non era più Toro, vide la diaspora dei suoi compagni, ma non andò via. Il Toro per lui era tutto. Adesso è qui, riserva in campo, ma titolare inamovibile nel cuore di tutti i tifosi granata. Guarda i tifosi, è commosso: “Non è riuscito a farci sparire un aeroplano, non è riuscita a farci sparire una fidejussione falsa: noi non spariremo mai!”

Come ha vissuto Acqui Terme?

“È stato terribile. Mi sembrava di essere sul Titanic, la nave stava irrimediabilmente affondando. Alcuni cercavano delle scialuppe per scappare al più presto, io la guardavo sprofondare piangendo. La vecchia dirigenza mi ha tradito, sia come professionista che come tifoso. Fino all’ultimo, mi hanno detto che non c’era nessun problema. Quando è successo l’irreparabile hanno staccato i telefonini e si sono volatilizzati. Adesso, dopo un anno, penso che sia stato un bene. Siamo nuovamente in serie A, abbiamo una società sana e un presidente che rispetto al precedente è tutta un’altra cosa”.

Cosa ne pensa di Balzaretti?

"I tifosi lo considerano un traditore. Quando andò via mi spiacque molto, però la colpa non fu sua, i responsabili sono coloro che hanno realizzato quello scempio. Sono felice che Comotto e De Ascentis siano ritornati"

Poi arrivarono i lodisti, il ritiro a Giaveno, senza maglie, cosa provava?

"Era una situazione strana, ci gonfiamo i palloni da soli, ci lavavamo le magliette, era un po’ come essere a militare. Io, però, ero fiducioso, con molte difficoltà stava rinascendo il Toro, non eravamo spariti e giocavamo in B"

Infine giunse Cairo...

"Il popolo granata ha lottato, ha combattuto per averlo, pagando un grande tributo. Quando è arrivato Cairo, ho pensato a un pronto riscatto, alla serie A: infatti è arrivata. Il presidente è molto vicino alla squadra, ci carica e ci sprona"

Arriviamo al presente, come giudica il nuovo Toro?

"Rispondo subito a chi sostiene che lo spogliatoio è diviso. Il nostro è un gruppo solido. Alcuni sono gli eroi della promozione e gli altri sono degli ottimi innesti. Siamo compatti. Noi siamo fisicamente ok, ma dobbiamo assimilare i metodi e gli schemi del nuovo mister, è quasi come se avessimo iniziato una nuova preparazione. Sono ottimista per il futuro"

Da portiere, come valuta Abbiati?

"Abbiati, non si discute. È il miglior acquisto del Toro. È un grande professionista e un ottimo portiere. Purtroppo è stato sfortunato"

Domanda provocatoria: i tifosi hanno esagerato a dedicare un club al terzo portiere?

""Forse sì, ma è questo che rende grandi i cuori granata"