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interviste
di Valentino Della Casa - Se ad un tifoso granata venisse chiesto di indicare i tre portieri che più piacevolmente ricorda della recente storia del Torino, molto probabilmente metterebbe, a fianco di Marchegiani e...
di Valentino Della Casa - Se ad un tifoso granata venisse chiesto di indicare i tre portieri che più piacevolmente ricorda della recente storia del Torino, molto probabilmente metterebbe, a fianco di Marchegiani e Sereni, anche il nome di Luca Bucci. In granata dal 1998 al 2003 (177 gol subiti in 160 partite), il numero 1 granata si è sempre distinto per il grande agonismo in campo, diventando in pochissimo tempo un idolo della piazza. Con il Toro, Bucci ha conquistato ben due promozioni: la prima con Mondonico nel 98/99, la seconda con Camolese due anni dopo, quando la squadra riuscì nella doppia impresa di recuperare il clamoroso svantaggio accumulato dopo le prime undici giornate (era al terzultimo posto), arrivando addirittura prima al termine del campionato. Contattato in esclusiva da Toro News, l'attuale preparatore dei portieri del Parma di Colomba analizza il momento felice di una delle squadre cui è rimasto più legato.Luca Bucci, lo sa che il suo nome scalda ancora moltissimo il cuore dei tifosi?E come posso io dimenticare loro? Sono orgoglioso del mio rapporto con la piazza, con tutto l'ambiente. Credetemi, non è retorica o piaggeria, mi è piaciuto moltissimo indossare per sei anni la maglia granata, tanto che più volte ho rifiutato altre offerte per restare a Torino. Ho preferito restare lì, perché sentivo l'affetto della gente. D'altra parte, il tifoso del Toro sa andare al di là del risultato se vede impegno: io ho messo tutto l'ardore che avevo, e questo è stato capito. Ho indossato quella maglia con grandissimo amore.Le diremo di più, ci sono già molti tifosi che paragonano quel Toro di Camolese, completo in ogni reparto e temibile ovunque, a questo Toro di Ventura.Non so quanto sia giusto fare delle similitudini, ma sicuramente qualche cosa in comune con il passato c'è. Poi ogni stagione è una storia a sé, io di campionati ne ho vinti due e posso dire che bisogna sempre mantenere altissima la concentrazione. Non solo al sabato, ma anche, se non soprattutto, durante la settimana, durante ogni singolo allenamento: in questo modo si può costruire qualcosa di importante. Qualcosa che il tifoso del Toro merita.È contento della scelta di Giampiero Ventura al Toro?Io il mister non lo conosco di persona, ma per lui i fatti parlano chiaro. Quindi sì, sono molto contento, perché mi sembra la figura giusta arrivata al momento giusto. Ha ridato un gioco, ha ridato una mentalità vincente, e i risultati sono dalla sua parte. Speriamo che continui così per tutto il campionato, ma anche in questo caso mi rifaccio ai numeri: in carriera (escluso lo scorso anno di Bari dove ci furono molti problemi al di fuori dello spogliatoio) Ventura ha dimostrato di saper vincere e convincere. Incrociamo le dita.Le chiediamo un giudizio da esperto: come reputa il campionato fin qui giocato da Nando Coppola? Il ruolo è quasi “nuovo” per lui, visto che gli si chiede di fare praticamente il libero aggiunto.E lo sta facendo egregiamente. L'errore di un portiere viene evidenziato, purtroppo, sempre più degli altri, ma io resto dell'idea che il Toro abbia fatto benissimo ad acquistare questo giocatore. Stiamo parlando di un portiere che l'anno scorso ha vinto con il Siena, che ha alle spalle una carriera di livello ed è di sicuro affidamento. Oltre che in campo, visto il suo carattere, può fare molto bene anche al gruppo, e non è un aspetto da dimenticare.Qual è la ricetta giusta per vincere questo campionato?Fare come abbiamo fatto noi con Camolese: darsi obiettivi di partita in partita e pensare solo a noi stessi. Come siamo risaliti? Il mister è riuscito a portarci quella tranquillità che prima ci mancava, poi sono arrivati i risultati, e con essi anche la convinzione nei nostri mezzi. Ma il nostro non è stato un caso isolato: molte squadre di qualità, in Serie B, hanno avuto o stanno avendo difficoltà ai livelli dell'inverosimile.Allude alla Sampdoria?Precisamente. Sono convinto, infatti, che alla fine la forza dei blucerchiati emergerà, data l'incredibile competitività dell'organico. Anche perché la B è un campionato lunghissimo, logorante, ma che dà il tempo di recuperare, se si trova la quadratura del cerchio. Per questo dico che ci vuole sempre tanta concentrazione. Concentrazione che il Toro sta mantenendo alla grande e, ripeto, incrocio le dita affinché ce l'abbia fino alla fine.Inutile dunque chiederle quale sia l'augurio alla piazza granata.Fa sempre bene dirlo: spero che il Toro raggiunga la promozione e che possa rimanere stabilmente nella serie che più gli compete. Se lo meritano soprattutto i tifosi: sono speciali ed indimenticabili. Chiunque sia stato a Torino per un lasso di tempo più o meno lungo, confermerà queste mie parole. Forza e coraggio, Toro!
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