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Franceschini a TN: “Gol nel finale? Non è solo questione di concentrazione”

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In esclusiva su Toro News, l'ex difensore granata ha fatto il punto sull'inizio di stagione della squadra di Juric con un focus particolare sul reparto arretrato

Federico De Milano

Ora che è arrivata la prima sosta per le Nazionali è tempo dei primi bilanci dopo sette partite giocate fino a questo momento in Serie A. Per fare il punto sul reparto difensivo del Torino abbiamo fatto una chiacchierata con Ivan Franceschini. Dall'alto della sua esperienza dopo una carriera prestigiosa che lo ha portato ad indossare le maglie di Marsiglia, Salernitana, Genoa e Torino tra le altre, ha saputo fornirci interessanti spunti. Franceschini in granata ha giocato per tre stagioni riuscendo a segnare 3 reti in 40 presenze e lo ringraziamo per essersi gentilmente concesso in esclusiva ai nostri microfoni.

Buongiorno Ivan, che idea si è fatto di questo Torino dopo le prime 7 partite?

"Secondo me Juric è il valore aggiunto di questo Torino. Sono stati cambiati tanti giocatori e magari si poteva pensare ad un ridimensionamento invece i giocatori che sono arrivati hanno avuto subito un impatto positivo come Vlasic e Radonjic che stanno facendo molto bene. Il Toro è partito subito forte ma poi ha avuto ultimamente qualche battuta d'arresto anche se non sempre meritando. Contro Atalanta e Inter secondo me non meritava la sconfitta".

Alessandro Buongiorno sta disputando una buona stagione e come ammesso da Juric è sempre più importante anche nello spogliatoio. Che futuro può avere questo ragazzo?

"Quest'anno sta giocando spesso centrale che è un ruolo diverso dal braccetto dove era spesso impiegato l'anno scorso. Hai uno spazio di campo maggiore da coprire e tatticamente è un ruolo diverso e più particolare rispetto agli altri due. Lui è un ragazzo che mi piace e sembra essere anche molto serio, quest'anno è partito molto bene e ho visto che nell'ultima è stato anche il capitano. Dalla sua ha anche l'età perché di difensori giovani in Nazionale non ce ne sono molti a parte Bastoni. Ha tutto a suo favore, confido molto in lui".

Franceschini a TN: “Gol nel finale? Non è solo questione di concentrazione”- immagine 2

In occasione del gol preso contro il Sassuolo poteva fare di più la difesa granata?

"Ho letto le parole di Juric che ha detto che è stata la partita peggiore dell'anno. Alla fine perdere per un gol alla fine fa sempre male. Si tratta di un episodio che è girato male, può succedere. Quello di Juric è un gioco molto dispendioso perché non sta fermo ad aspettarti ma ti aggredisce alto. Può capitare a fine partita un minimo calo ma non solo per il Torino, vale per tutte le squadre".

L’investimento per Schuurs è stato importante economicamente e deve sostituire uno come Bremer. Che impressione ha fatto nelle sue prima apparizioni in granata?

"Ho visto la partita con la Cremonese e mi ha convinto, ha qualità come tutti quelli che escono dall'Ajax. È normale che per uno straniero che arriva da lontano e con una lingua molto diversa ci voglia un periodo di ambientamento. Ci vorrà del tempo, per lui non dev'essere semplicissimo. All'inizio puoi essere svantaggiato per questi fattori ma comunque la provenienza dall'Ajax è una garanzia. Andare a rimpiazzare uno come Bremer non è semplice ma lui può riuscirci".

Dopo i problemi che ci sono stati con Lukic la fascia di capitano è finita sul braccio di Rodriguez. Quanto merito c’è nel lavoro di Juric in questa seconda giovinezza dello svizzero?

"Lui è un nazionale svizzero e viene dal Milan, è un giocatore importante. Juric lo ha reinventato come centrale di sinistra anche se non sembrava il suo ruolo perché era un terzino di spinta, elegante e con un bel piede. Riuscire a passare sulla linea a 3 a marcare a uomo l'avversario non era scontato e ora si sta ritagliando uno spazio importante". 

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Il Torino sia nella passata stagione che quest’anno (vedasi contro Monza, Inter e Sassuolo) prende spesso dei gol negli ultimi minuti. Come si può cercare di ridurre questo problema? È un problema di testa?

"Con il Monza era già in vantaggio di due gol e quindi ha avuto poco peso. Con l'Inter è stato un grande dispiacere perché fino al momento del gol non aveva fatto niente. Come ho detto prima il gioco del Toro è molto fisico e quindi è fisiologico che ci sia un calo. Sono stati comunque 3 gol subiti, uno diverso dall'altro. Non è detto che sia per forza mancanza di concentrazione".

Chiudiamo chiedendole come procede adesso la sua vita professionale, sappiamo che ha intrapreso il percorso da allenatore.

"Sto cercando di dare il meglio. Negli ultimi anni ho allenato in Serie D, la passione è rimasta. Questo è un lavoro che mi piace poi ovviamente bisogna avere impegno e passione. Ho preso il patentino e dal punto di vista dello studio siamo messi bene. Poi ovviamente le idee che hai in testa devi riuscire a metterle in pratica sul campo. Bisogna avere la fortuna di trovare l'ambiente giusto perché il calcio è un gioco ma ci vuole tanto lavoro per arrivare ad alti livelli oltre che competenze e bravura".

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