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TURIN, ITALY - JANUARY 22: Agostino Garofalo of Torino FC takes the ball past Tommaso Bellazzini of AS Cittadella during the Serie B match between Torino FC and AS Cittadella at Olimpico Stadium on January 22, 2011 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Per fare il punto sull'andamento del Torino e sulle ultime vicende in casa granata abbiamo fatto alcune domande ad Agostino Garofalo. Esterno di difesa, oggi in forza alla Nocerina, che ha giocato con il Toro per un anno e mezzo da gennaio 2010 all'estate 2011 e per lui in granata si contano 42 presenze e una rete in tutte le competizioni. Nel suo periodo vissuto all'ombra della Mole è stato un compagno di squadra anche di quel Paolo Zanetti che oggi guida l'Empoli, il prossimo avversario dei ragazzi di Juric.
Buongiorno Agostino, come giudica il momento del Torino? È reduce da una bella vittoria a Firenze e recentemente c’è stato il successo di San Siro ma anche delle partite meno convincenti.
"Il lavoro di Juric è promosso a pieni voti perché sono stati venduti tanti giocatori importanti ma lui comunque sa sempre dare un'impronta chiara sul modo di giocare. Penso che stia tirando fuori il massimo dalla rosa che ha a disposizione. In questo momento sono in fiducia perché non era facile eliminare il Milan dalla Coppa Italia a San Siro e poi viene da un risultato importante perché è complesso vincere su un campo difficile come quello di Firenze".
L’Empoli che tipo di avversario può essere? Ha solo un punto in meno del Toro e ha appena vinto in casa dell’Inter sarà quindi una sfida tosta?
"Assolutamente, numeri alla mano la squadra di Zanetti sta facendo bene anche fuori casa. Fanno anche bene in ripartenza con giocatori come Baldanzi, Bajrami e con Caputo, col quale ho giocato insieme a Bari. Sono una squadra molto sbarazzina e sono in fiducia venendo da un risultato bello come quello di San Siro. Ho sentito l'intervista di Paolo Zanetti che ha detto che quella è stata la sua gioia più grande da quando allena in Serie A. Chi vincerà potrà dire la sua anche in zona Europa".
Quando era compagno di squadra di Paolo Zanetti proprio nel Toro che idea si era fatto di lui? Pensava già che sarebbe diventato un allenatore di Serie A come è oggi?
"Sì, già da giocatore quando stava a centrocampo dava delle direttive a destra e a sinistra, si vedeva che poteva diventare un allenatore importante. Forse non me lo aspettavo così nell'immediato però si sta facendo valere ed è sicuro uno dei migliori prospetti che c'è nel panorama italiano".
Lei da giocatore di fascia che idea si è fatto degli esterni del Toro? Le piace qualcuno in particolare degli uomini di cui dispone Juric?
"Juric li tiene sott'occhio ogni giorno e li conosce molto bene. Io sono rimasto molto legato all'ambiente del Torino e seguo con piacere le partite. A me piace Vojvoda anche se non è tanto continuo nelle sue performance, quando è in giornata spinge molto e non fa mai giocate banali, cerca sempre di saltare l'uomo per creare superiorità. Quello in cui deve migliorare è la continuità. Singo ha delle doti atletiche importanti ma deve migliorare sotto il profilo tecnico, parliamo però di ragazzi giovani e che hanno grandi margini di miglioramento. Nel calcio di adesso chi riesce a fare superiorità numerica e mette tante palle al centro vince le partite".
Juric sta facendo bene ma cosa manca al Toro per compiere un ulteriore salto di qualità?
"Secondo me, nel girone d'andata al Toro è mancato tanto Ricci nel periodo in cui ha saltato molte gare per infortunio. Lui è proprio il giocatore che mancava, quello che detta i tempi di gioco e che ha nel verticalizzare subito il primo pensiero. Quando è rientrato lui hanno vinto una gran partita a Milano e poi a Firenze. Poi ci sono anche dei giovani che stanno facendo bene come Adopo e sui quali sarebbe giusto puntare. Il materiale c'è, poi Juric è un maestro e saprà tirare fuori il meglio come ha sempre fatto. Per me questo Toro sta facendo meglio delle aspettative perché a inizio anno sono andati via dei giocatori molto importanti che hanno anche fatto la storia recente come Belotti. Juric è il valore aggiunto di questa squadra, è veramente in gamba".
La prossima settimana i granata disputeranno i quarti di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Fare bene in questa competizione quanto può essere importante per una squadra come il Toro?
"Il Toro ha tutti i mezzi per arrivare fino in fondo. È riuscito a far fuori una squadra importante come il Milan e la Cremonese ha fatto uno sgambetto al Napoli. Juric deve battere su questo, vincere un trofeo farebbe fare uno step di mentalità alla squadra. Non è facile perché ci sono altre squadre attrezzate e molto forti. Non vedo però perché non ci debba provare. Vincendo una Coppa Italia con una maglia importante come quella del Torino, i giocatori giovani potrebbero fare uno step per poi far arrivare il Torino dove merita. Secondo me una squadra gloriosa come questa nelle coppe europee ci deve stare".
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