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Esclusiva

Giacomo Ferri a TN: “Da tifoso del Toro, ringrazio il presidente Cairo”

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
In esclusiva su Toro News le parole dell’ex giocatore e team manager granata, in una sorta di bilancio di fine stagione

Giacomo Ferri è un punto fermo della storia granata. Riecheggia ancora nelle orecchie dei tifosi del Toro il coro “picchia per noi Giacomo Ferri”. Dapprima giocatore, poi team manager granata. In esclusiva su Toro News è proprio Ferri a tracciare un bilancio della stagione 2023/2024.

Buongiorno Giacomo. Niente Europa per il Toro: quanto le dispiace?“Andare in Europa è sempre meglio. Non sono dell’avviso che vale soltanto la Champions League. Chi lo dice non ha mai giocato a calcio. Entrare in Conference League sarebbe stato bello per tutti, dal presidente ai giocatori passando per l’allenatore e lo staff. La Conference sarebbe stato un valore aggiunto”.

Un valore aggiunto anche per il triennio di Ivan Juric?“Sì, sicuramente. L’Europa era un obiettivo e sarebbe stato raggiunto. Tutto l’ambiente, non soltanto Juric, avrebbe tratto vantaggio dalla qualificazione europea”.

Però, il rapporto tra Juric e il Toro non è finito nel migliore dei modi...“Come in tutte le famiglie, quando il rapporto è lungo ci sono delle discussioni. Le discussioni che ci sono state sono state tra professionisti. In ogni famiglia o società è normale avere confronti accesi. Se stai un anno è più facile mitigarle, se stai tre o cinque anni puoi discutere più volte”.

Vede meno amore dei tifosi granata nei confronti del Toro?“No, non sono convinto di quello che dice Juric. Ho visto tanti tifosi allo stadio e poi giro moltissimo durante la settimana in tutta Italia. Tutti i tifosi che trovo sono ancora legati al Toro. Più raggiungi gli obiettivi e i risultati, più fai felice il popolo granata. I nostri tifosi sono legati al Toro a prescindere da tutto. I risultati sono soltanto degli incentivi in più”.

È ancora in contatto con il presidente Urbano Cairo?“Con il presidente ci siamo lasciati benissimo. Io me ne andai per un problema personale. Il distacco non è stato traumatico. Con Cairo sono tutt’ora in ottimi rapporti. Ci sentiamo durante l’anno”.

Conoscendolo a fondo, quanto dispiace a Cairo essere costantemente contestato dalla tifoseria granata?“In tutte le società ci sono delle problematiche tra proprietà e tifoseria. Cairo è a capo del Toro dal 2005, si avvicina ai vent’anni di gestione. Io tifoso del Toro, a prescindere dal rapporto personale che ho con lui, ringrazio Cairo perché al giorno d’oggi alla testa delle società non sai chi ti trovi. Ci sono pochi club che hanno un presidente come il nostro. Molti club hanno dietro fondi o proprietà di difficile comprensione. Se vuoi una squadra per vincere lo Scudetto devi avere il portafoglio enorme e devi rischiare tantissimo. Se devo fare il passo più lungo della gamba e poi l’anno dopo veder scomparire il Toro, preferisco tenermi stretto Cairo che mi garantisce la parte sinistra della classifica in Serie A. Cairo ha investito dei soldi e ci ha dato l’opportunità di vedere il Torino in Serie A con costanza. Da tifoso del Toro sono contento dell’operato del presidente in questo lungo periodo, sapendo le difficoltà che ci sono nel mondo d’oggi”.

Chi vede bene per il post-Juric?“Il presidente ha vent’anni d’esperienza ed è il più indicato, insieme al direttore sportivo, per trovare il giusto sostituto di Juric. Loro sanno che tipo di Toro vorranno per il futuro e proprio per questo faranno scelte oculate. Loro conoscono il profilo giusto perché sanno dove vogliono mandare il Toro nelle prossime stagioni”.