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Gian Carlo Caselli a TN: “Come spiegare a mio nipote che Belotti se ne andrà?”
Gian Carlo Caselli non ha bisogno di presentazioni. Magistrato in pensione, è stato, tra le altre cose, giudice istruttore a Torino e si è occupato a lungo di inchieste sul terrorismo (Brigate rosse e Prima linea), trasferendosi a Palermo dopo il 1992, dopo gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ma soprattutto è da sempre un appassionatissimo tifoso granata. In esclusiva su Toro News ci traccia un bilancio del 2021 e ci introduce a un 2022 a forte tinte granata.
Buongiorno dottor Caselli. Quali sono le emozioni che il 2021 granata le ha regalato?
“Devo essere sincero sul Torino: più che emozioni il 2021 mi ha regalato, come tifoso granata, un riscatto in termini di dignità e orgoglio”.
Da luglio a oggi l'uomo copertina è stato senz'ombra di dubbio Ivan Juric. Un suo parere sul tecnico?
“Juric è l’uomo che sta alla base del riscatto di cui sopra, per cui... Non posso che essere soddisfatto del suo operato fin qui”.
Juric può rappresentare una svolta per la presidenza Cairo?
“Guardi: io spero e confido che il presidente Cairo saprà cogliere l'opportunità”.
Secondo lei, quali sono le priorità a livello societario da sistemare a partire dal 2022?
“Voglio essere onesto. Mi ritengo un tifoso passionale con tutti i suoi limiti, non sono un tecnico da tastiera...”.
Al centro dei pensieri dei tifosi del Torino, nolenti o volenti, c'è la questione Andrea Belotti. Cosa succederà per lei nel 2022 e che idea si è fatto della vicenda?
“A Natale mio nipote Leo (anni 6) ha chiesto e ricevuto in dono una maglia del Gallo autografata. Chi spiega a Leo, in modo convincente, che una bandiera così prestigiosa, stimata e adorata da tutti nella casa del Toro, può andarsene altrove come se fosse uno qualunque? Missione impossibile”.
Il giocatore sorpresa del 2021 granata?
“Non faccio il nome perché mi viene l'orticaria a pensare che è un giocatore in prestito semplice, senza diritto di riscatto”.
Il riferimento a Tommaso Pobega è fin troppo chiaro. E da chi si attende un cambio di passo nel 2022?
“Da Vagnati, nel senso che mi attendo che assecondi Juric per crescere ancora”.
Per vari ex senatori siamo giunti al termine dell'avventura al Torino? Ci riferiamo ai vari Zaza, Baselli, Rincon, Izzo, Verdi. Perché, secondo lei, a differenza di un Djidji o un Rodriguez non sono riusciti a risalire la china nemmeno con Juric?
“Non so rispondere perché le variabili soggettive sono infinite. Di coloro che potrebbero partire voglio però ricordare i momenti belli che tutti (in un modo o nell'altro) ci hanno regalato. Un grazie particolare a Rincon, sempre esemplare per grinta e impegno”.
Il calcio italiano è scosso in queste ore dai casi plusvalenze. Possono essere effettivamente un annoso problema da risolvere e possono rappresentare un nuovo terremoto?
“Per abitudine non entro nel merito delle inchieste in corso. Ma se mai fossero accertati i reati e le responsabilità che le cronache profilano, paradossalmente il vero terremoto sarebbe se non ci fosse nessun... terremoto”.
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