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interviste
Entusiasmo a mille per il nuovo Toro, cosa ne pensa di questa nuova situazione lo storico capo dei “Fedelissimi”?
“Sono contento, diamine, ci ha fatti tornare all’onore del...
Entusiasmo a mille per il nuovo Toro, cosa ne pensa di questa nuova situazione lo storico capo dei “Fedelissimi”?“Sono contento, diamine, ci ha fatti tornare all’onore del mondo. Con Cairo sono certo che avremo un buon futuro. Fino adesso quello che ha fatto è stato positivo. Piano, piano sono certo che riusciremo a compattare tutta la tifoseria”.
Ha notato qualche nota stonata in tutto questo entusiasmo?“Il problema più grosso riscontrato sono le code per fare i biglietti. Ad esempio contro il Crotone alle 20 c’erano ancora code lunghissime e alcuni hanno deciso di andarsene, compresa una famiglia di Biella che è tornata a casa rendendosi conto che non avrebbero potuto vedere la partita dall’inizio. Bisogna con questo favorire chi arriva da fuori, che fa tanti sacrifici. Per il resto occorre armarsi di buona pazienza senza criticare subito, per non rischiare di far scappare nessuno come successe ai tempi di Sergio Rossi. Al momento mi sento di dire che siamo in Paradiso”.
Ha notizie del Coordinamento dei club?“No, attualmente sono fuori da questo giro, non ho saputo più nulla. Credo comunque che chi sta lavorando lo fa nel modo migliore. Lasciamo spazio ai giovani. E’ un piacere tornare a vedere bambini e ragazzini con le sciarpe del Toro”.
Lei era un fan di Marinelli, come ha preso la notizia che al momento non è tesserabile?“Mi dispiace tantissimo. Non dico che sia un fuoriclasse, ma ci ha fatto vedere delle belle giocate. L’anno scorso aveva Pinga che lo oscurava un poco e non ha potuto esprimersi al meglio. Quest’anno c’era l’opportunità di vederlo all’opera in condizioni più favorevoli”.
Come vede la squadra attuale?“E’ troppo presto per poter giudicare, sono ancora pochi giorni che si allenano e si gioca ogni tre. Sono convinto che il Toro farà bene in campionato. Occorre tenere duro fino a gennaio e poi aspettare i rinforzi. Fare come la Fiorentina che comprò una decina di giocatori nell’anno della B”.
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