Però, con i bambini e i ragazzi aveva continuato ad allenarsi. “Sì, quello non è mai mancato. Giocare, però, è un’altra cosa e richiede altro”.
Parlando di Toro, anche senza ottavo posto si può parlare di stagione positiva? “Io penso di sì. Con un po’ più di continuità si poteva ambire a traguardi più alti. Tuttavia, è stata una buona stagione. Il Toro è stato in lotta fino all’ultima giornata per l’ottavo posto. Con uno sforzo in più nella prossima stagione si può alzare ulteriormente l’asticella. Con Ivan Juric il Toro ha aperto un ciclo. Il tecnico ha dato un’anima alla squadra, che gioca ogni match per vincerlo. Dando continuità a Juric, spero che ci saranno delle soddisfazioni importanti”.
L’arma in più del Torino nel 2023/2024 possono essere Ricci e Ilic? “Sì, come affermato già in altre circostanze sono due giocatori giovani e dalle qualità importanti. Possono dare vita a un ciclo nella mediana granata. Sanno giocare a calcio e sono due calciatori importanti. Averli in squadra entrambi è un indubbio vantaggio”.
Come si è immaginato dall’esterno la stagione di Alessandro Buongiorno? “Per lui è stata una soddisfazione doppia vestire la fascia da capitano perché è di Torino e tifa il Toro. Dunque, è un qualcosa di speciale. Sta dimostrando di essere un giocatore importante. Sa che deve fare sempre di più. Con la Nazionale ha raggiunto un altro bel traguardo. Gli auguro ogni bene nella sua carriera sportiva”.
Cosa dovrà fare il Torino per crescere ulteriormente nella prossima annata? “Penso che la differenza la fa la profondità della rosa. Se hai tanti giocatori di qualità in grado di non far rimpiangere i titolari, allora sei un gradino sopra gli altri. Le big hanno una rosa lunga e anche quando fanno turn over non si notano grandi differenze. Il Torino deve avere la forza di inserire in rosa due o tre giocatori importanti in grado di rimpolpare il gruppo. L’obiettivo dev’essere avere 18 giocatori sullo stesso livello, così si può assaltare l’Europa”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA