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Esclusiva

Giuseppe Vives torna a giocare: “Mi è venuta ancora voglia di divertirmi”

Vives
In esclusiva su Toro News le parole dell’ex centrocampista del Torino che tornerà in campo nella stagione 2023/2024
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Giuseppe Vives nella stagione 2023/2024, all’età di 43 anni, tornerà a giocare a calcio. A quattro anni dal ritiro, ha deciso di sposare il progetto dei dilettanti della Virtus Afragola, club campano del paese in cui vive lo stesso centrocampista. In esclusiva su Toro News Vives ci racconta la sua scelta e traccia anche un bilancio della stagione del suo amato Torino, di cui è stato capitano ai tempi di Gian Piero Ventura.

Buongiorno Giuseppe. Cosa l’ha spinta a rimettersi gli scarpini? “Ho avuto un incontro fortuito con il presidente della squadra del mio paese. Mi ha chiesto se volevo unirmi alla sua squadra per divertirmi un po’. Mi è venuta ancora voglia di divertirmi e ho accettato. In realtà, sarà più una prova che altro perché devo comprendere come sto realmente. Smisi a Terni per un problema serio alla gamba e da quel momento sono passati quattro anni e ho quasi 43 anni. Dunque, ci provo e vediamo come va”.

Però, con i bambini e i ragazzi aveva continuato ad allenarsi. “Sì, quello non è mai mancato. Giocare, però, è un’altra cosa e richiede altro”.

Parlando di Toro, anche senza ottavo posto si può parlare di stagione positiva? “Io penso di sì. Con un po’ più di continuità si poteva ambire a traguardi più alti. Tuttavia, è stata una buona stagione. Il Toro è stato in lotta fino all’ultima giornata per l’ottavo posto. Con uno sforzo in più nella prossima stagione si può alzare ulteriormente l’asticella. Con Ivan Juric il Toro ha aperto un ciclo. Il tecnico ha dato un’anima alla squadra, che gioca ogni match per vincerlo. Dando continuità a Juric, spero che ci saranno delle soddisfazioni importanti”.

Giuseppe Vives torna a giocare: “Mi è venuta ancora voglia di divertirmi”- immagine 2

L’arma in più del Torino nel 2023/2024 possono essere Ricci e Ilic? “Sì, come affermato già in altre circostanze sono due giocatori giovani e dalle qualità importanti. Possono dare vita a un ciclo nella mediana granata. Sanno giocare a calcio e sono due calciatori importanti. Averli in squadra entrambi è un indubbio vantaggio”.

Come si è immaginato dall’esterno la stagione di Alessandro Buongiorno? “Per lui è stata una soddisfazione doppia vestire la fascia da capitano perché è di Torino e tifa il Toro. Dunque, è un qualcosa di speciale. Sta dimostrando di essere un giocatore importante. Sa che deve fare sempre di più. Con la Nazionale ha raggiunto un altro bel traguardo. Gli auguro ogni bene nella sua carriera sportiva”.

Cosa dovrà fare il Torino per crescere ulteriormente nella prossima annata? “Penso che la differenza la fa la profondità della rosa. Se hai tanti giocatori di qualità in grado di non far rimpiangere i titolari, allora sei un gradino sopra gli altri. Le big hanno una rosa lunga e anche quando fanno turn over non si notano grandi differenze. Il Torino deve avere la forza di inserire in rosa due o tre giocatori importanti in grado di rimpolpare il gruppo. L’obiettivo dev’essere avere 18 giocatori sullo stesso livello, così si può assaltare l’Europa”.

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