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TURIN, ITALY - JUNE 23: Udinese Calcio head coach Luca Gotti reacts during the Serie A match between Torino FC and Udinese Calcio at Stadio Olimpico di Torino on June 23, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Guido Gomirato, giornalista de Il Gazzettino, da sempre molto attento alle questioni del mondo Udinese ci introduce alla gara di domani, sabato 11 dicembre, alle 18 allo stadio “Grande Torino”.
Buongiorno Guido, l’infermeria dell’Udinese si sta svuotando rispetto alle ultimissime settimane?
“L’Udinese sta recuperando molti giocatori. Si sono riuniti al gruppo negli ultimi giorni Lasagna e Okaka, mentre erano già tornati a disposizione prima della gara poi rinviata contro l’Atalanta Mandragora e Nestorovski. Gli unici assenti saranno Jajalo, che però era destinato a partire a gennaio, e Forestieri”.
Hanno fatto dunque bene queste due settimane di stop per l’Udinese.
“Sì, molto. Okaka potrà anche giocare a Torino. Credo che verrà confermata la squadra che ha vinto a Roma con la Lazio. Ci saranno, tuttavia, un paio di cambi obbligati: è fuori, come detto, Forestieri e con lui anche lo squalificato Arslan, che verrà sostituito quasi sicuramente da Wallace, a cui una settimana in più senza partite ha fatto indubbiamente bene, essendo reduce da un problema muscolare. In avanti in tre si giocano due maglie: Pussetto, Okaka e Deulofeu. Quest’ultimo non è in grande condizione, ma è destinato a crescere. Deulofeu scalpita, però sta pagando l’infortunio al crociato e il lungo stop. Al momento non ha ancora una grande esplosività e non ha ancora inciso ad Udine. La logica suggerirebbe la coppia Pussetto-Okaka”.
Si andrà avanti con il 3-5-2?
“Sì, penso che non ci siano dubbi. I risultati stanno dando ragione a questo sistema di gioco. L’Udinese potrà abbandonare il 3-5-2 soltanto se Deulofeu ritroverà la miglior condizione. Se, infatti, tornerà il grande giocatore dei tempi del Milan e del Barcellona, allora Gotti per valorizzarlo al meglio dovrà schierare un tridente. Le tre punte sono già state provate contro il Milan in questa stagione, ma non hanno convinto proprio per la prestazione incolore di Deulofeu, che, come già sottolineato, non è ancora al meglio”.
Che atteggiamento si aspetta dall’Udinese domani a Torino?
“L’Udinese ha dimenticato la sconfitta del post-lockdown a Torino e quindi mi attendo che la squadra di Gotti cercherà di sfruttare il suo momento positivo, pur sapendo di non essere ancora al top della forma. L’Udinese teme la trasferta di Torino, perché i granata sono contestati e hanno diversi e conclamati problemi. Pussetto mi ha riferito che naturalmente teme Belotti, ma soprattutto teme quegli elementi della rosa granata che fin qui hanno sottoperformato. Pussetto ha aggiunto che l’Udinese punta a chiudere alla grande il 2020, avendo quattro partite sulla carta giocabili contro Torino, Crotone, Cagliari e Benevento, perché nello spogliatoio c’è la consapevolezza che se dovessero maturare parecchi punti a dicembre si potrebbe puntare a qualcosa in più che la salvezza”.
I risultati negativi hanno messo sulla graticola Giampaolo. Anche la panchina di Gotti, tuttavia, appariva traballante qualche settimana fa. Oggi, invece, appare molto più salda. Come ha fatto il tecnico bianconero a risollevare il gruppo e la classifica?
“Gotti, in effetti, ha rischiato. Se non avesse vinto la partita con il Genoa, probabilmente sarebbe stato sollevato dall’incarico. Gotti è stato bravo nell’ultimo periodo e più in generale nella sua gestione a consolidare il sistema difensivo. L’Udinese nell’anno solare 2020 ha un saldo positivo tra gol fatti e subiti. Ne ha realizzati 36, ne ha incassati 35. Sono dati in controtendenza rispetto al passato recente dell’Udinese. Il marchio di fabbrica di Gotti è il 3-5-2 che si trasforma in 5-3-2. Questo sistema di gioco funziona e dona equilibrio alla squadra. Bisogna dare atto all’allenatore che ha dato compattezza e solidità al reparto difensivo. I numeri parlano per Gotti: per ben 11 volte Musso nel 2020 non ha subito gol. Lavorare sul non incassare reti è fondamentale in un calcio dove, di solito, chi ottiene risultati importanti ha una difesa che prende pochi gol”.
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