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Esclusiva

Grande a TN: “Questo Toro è una mucca imbelle. Stufo dei progetti al ribasso”

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In esclusiva le dure parole del giornalista, sceneggiatore e scrittore granata: "Sono stufo. Il Toro è una pianta di plastica"
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Aleggia grande frustrazione e tristezza in Carlo Grande, scrittore, giornalista e sceneggiatore, per il momento del suo Toro. Torinese di nascita, granata fin da bambino, il letterato interviene in esclusiva su Toro News e si dice, senza mezzi termini, stufo dell'attuale gestione Urbano Cairo.

Buongiorno Carlo. Oggi rientra anche lei in quella fetta allargata di tifosi granata che chiedono a Urbano Cairo un passo indietro?"Francamente sì, ho sperato fino all'ultimo ma chi vive di speranza deve guardare alla concretezza che riguarda campionati e mercati sempre più mediocri. A questo punto è meglio avere qualcuno che provi a portare il Torino un po' più in alto, non necessariamente in Champions League. Vorrei vedere un Toro più competitivo". 

Concorda che la fetta si sta allargando?"Lo provo su me stesso. Critico sempre con educazione e modi civili. Non vedo più una soluzione e vivo da tifoso una frustrazione continua. Vedere il Toro così mi fa star male. Il Toro mi sembra diventato una pianta di plastica, non muore mai ma non fiorisce mai". 

Aprirebbe a Red Bull?"Sono tifoso da quando ho sei anni, ho visto il Toro allo stadio dai tempi di Nereo Rocco in avanti. L'unica cosa che chiedo a Red Bull, se dovesse entrare nel Toro (l'aspetto a braccia aperte), è il rispetto dei colori e dei simboli sociali. Dal punto di vista iconografico spero non faccia piazza pulita perché le bandiere sono pezzi di stoffa ma hanno un grande valore per ogni popolo". 

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Questa frustrazione è cresciuta dopo l'ennesimo derby perso?"Si figuri che non l'ho neanche guardato, questo dice tutto. Io cerco di vivere ogni partita con passione, però non avevo voglia di vedere un film già visto. A meno che non sia un capolavoro, non riguardi lo stesso film più volte. Credetemi che preferire fare altro piuttosto che vedere il Toro in un derby, la dice lunga sul mio stato emotivo del momento: è un'ammissione di grossa pena. Mi sta passando la voglia di guardare il campionato. Non abbandono certo la nave, però sono molto scoraggiato. Preferisco guardarmi una partita di Sinner che esalta valori che gli italiani sono sempre pronti ad applaudire, anche se poi fare sforzi, essere corretti e sacrificarsi non è proprio prassi. Sinner fa da catarsi". 

Crede che a livello sportivo il Torino versione 2024/2025 debba lottare per mantenere la categoria?"Vedo una grossa preoccupazione motivata. La squadra è stata indebolita in modo drastico e avvilente. Io sono al fianco di Vanoli perché mi sembra una persona più che degna. Penso che rischiamo molto. Bisogna capire all'interno dello spogliatoio come sia il clima perché è facile che tutto si rompa in un attimo. Ho giocato a calcio e quindi so perfettamente che è facile cercare di ostacolare il proprio collega, indurlo alla brutta figura. Senza Buongiorno, Bellanova e Zapata abbiamo perso in ogni reparto giocatori consistenti. Cedere Buongiorno e Bellanova nella stessa estate mi è sembrato folle". 

Avrebbe preso Balotelli svincolato?"No. Da quello che si vede è più uno spacca-spogliatoio piuttosto che un uomo squadra. Può farti vincere due partite in più, però poi ti può disturbare nelle altre trenta partite. Di un altro Radonjic non avevamo bisogno. La scelta dei giocatori, me lo ha insegnato Zaccheroni in una lunga chiacchierata qualche anno fa, deve fondarsi su diversi aspetti, tra cui la costanza di rendimento nell'arco di una stagione". 

Il suo lavoro si fonda sulla parola. Anche il direttore sportivo Vagnati ha sbagliato qualche uscita ultimamente."Sì, su Adams uno scivolone comunicativo. Anche lui si è adeguato alla modalità 'Cairese'. Il Toro non è più un Toro, è una mucca imbelle. Non do tutte le colpe a Vagnati perché andare in giro con il piattino tutte le volte non è facile. Però, alcuni errori tecnici di scelta sono talmente lampanti che ti lasciano basito, senza offendere nessuno naturalmente. Ma mi chiedo un Demba Seck come potesse stare nel Toro. Un Pedersen come fai a prenderlo per sostituire Bellanova? Sì, ci mette grinta ma era già riserva nel Sassuolo che è finito in Serie B. Ma di cosa stiamo parlando? Ogni stagione, anziché andare avanti, destrutturiamo la squadra e torniamo indietro. A questo punto penso che ci sia un progetto a ribasso nel Toro, un progetto che puntuale sia presenta ogni volta. Mi sono stufato".

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