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Graziani: “Nkoulou? Ai miei tempi lo avrebbero mandato a casa senza stipendio a lavorare”

Intervista / La bandiera granata non tollera il comportamento del difensore camerunense: "La punizione corretta sarebbe una squalifica di almeno 4 anni senza stipendio e senza campo"

Redazione Toro News

“Nkoulou meriterebbe una lunga squalifica”.  Non usa mezzi termini Francesco Graziani quando parla del caso che ha infiammato l’estate granata. La bandiera del Torino è deciso come quando fronteggiava i portieri avversari e censura su tutta la linea il comportamento del difensore africano. L'intervista esclusiva rilasciata ai nostri microfoni.

Buongiorno Graziani, che idea si è fatto della questione Nkoulou?

"È purtroppo una triste vicenda. Al difensore sono mancate serietà e professionalità. Un calciatore professionista non può mai rifiutarsi di scendere in campo qualora l’allenatore lo richieda. È gravissimo".

Il camerunense ha cercato di giustificarsi nelle ultime ore, dicendo che la società non ha rispettato gli accordi. Secondo lei, le dichiarazioni di Nkoulou giustificano in parte il suo comportamento?

"Assolutamente no. Non si possono tollerare simili atteggiamenti. Un giocatore serio se ha delle problematiche con l’allenatore o con la dirigenza, ne discute e cerca di trovare una soluzione. Una volta che si firma un contratto, ogni calciatore ha un diritto: ricevere lo stipendio, ma ha anche un dovere, scendere in campo ogni qualvolta l’allenatore lo ritiene opportuno".

Il ragazzo dunque va punito?

"Sì, e non soltanto dalla società. Per casi come quello di Nkoulou dovrebbero intervenire l’Uefa e la Fifa. La punizione corretta sarebbe una squalifica di almeno 4 anni senza stipendio e senza campo".

Per lei il Torino poteva gestire meglio il problema?

"No, Cairo ha fatto il possibile. Ora lo multerà e poi, come vuole la prassi, lo reintegrerà nella squadra. Francamente, però, non so con quale dignità Nkoulou potrà ripresentarsi di fronte ai compagni di squadra e di fronte al proprio allenatore".

Quando giocava le è mai capitato di avere a che fare con un caso simile?

"No, ai miei tempi non sarebbe mai potuto succedere. Ti avrebbero mandato a casa senza stipendio a lavorare, anche perché nello spogliatoio non saresti più rientrato. Tanti compagni si lamentavano ogni domenica con l’allenatore perché non giocavano, ma mai nessuno si è permesso di rifiutare l’ingresso in campo".

Può aver inciso la vicenda Nkoulou nel doppio confronto con il Wolverhampton?

"Francamente non conosco la risposta. Con i "se" e con i "ma" non si fa la storia, quindi bisogna guardare avanti. È chiaro, però, che il Torino ha dovuto fare a meno di un difensore titolare contro una formazione organizzata e molto forte in attacco. Penso che se Nkoulou fosse stato bene avrebbe dato una grande mano alla squadra di Mazzarri".

Il Toro sicuramente non ha subito il contraccolpo di Nkoulou in campionato. Che effetto le fa vedere i granata al primo posto?

"Essere in vetta è sempre bello, anche se siamo soltanto alla seconda giornata. Penso che il calendario sia favorevole. Con il Lecce il Toro può vincere e conservare la prima posizione".

E a fine anno, dove vede il Toro?

"Penso che possa ambire ad una qualificazione diretta in Europa League. L’arrivo di Simone Verdi è un valore aggiunto. Andrà a puntellare una rosa già di per sé molto competitiva. La società ha fatto tutto quello che poteva per costruire una squadra in grado di ambire a traguardi di primo livello".

L’8 settembre è una data particolare per i tifosi del Toro. Compie gli anni, infatti, Claudio Sala. Il suo augurio al Poeta del Gol?

"Un sincero grazie. È stato un compagno meraviglioso e ogni volta che lo incontro glielo ricordo. Senza di lui, Pupi (Paolo Pulici ndr) ed io non saremmo mai diventati i Gemelli del Gol. Grazie Claudio e tanti auguri!".

Andrea Calderoni