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Graziani: ‘Toro, farai fatica’

Federico Danesi

Da protagonista in prima persona a testimonial il passo è breve. Soprattutto se, come Francesco Graziani, l’hai giocata due volte arrivando quasi a toccarla. Oggi Ciccio è ambasciatore di Unicredit, uno tra i principali...

Da protagonista in prima persona a testimonial il passo è breve. Soprattutto se, come Francesco Graziani, l’hai giocata due volte arrivando quasi a toccarla. Oggi Ciccio è ambasciatore di Unicredit, uno tra i principali sponsor della Champions, e in queste vesti ha fatto presenza alla presentazione della ‘coppa dalle grandi orecchie’ che fino a domenica farà bella mostra di sé in piazza Vittorio a Torino, ammirabile da tutti i tifosi.TORO, PECCATO - Ma la sua memoria è tornata alla fine persa con la Roma (‘Fa male perdere sapendo di non essere stato sconfitto in campo, perché i rigori sono un’altra cosa…’) così come a quell’edizione ’77 giocata con la maglia del Toro. Con tanti rimpianti anche lì: ‘Quella era una squadra fantastica, ma ci siamo scontrati contro vere corazzate, perché all’estero si potevano già tesserare i giocatori stranieri mentre da noi no. Così con il Goteborg siamo passati, ma una volta trovato il Borussia Moenchengladbach però sono stati problemi grossi, Simonsen ci ha fatto letteralmente impazzire. Eco, se avessimo potuto avere anche noi almeno tre o quattro stranieri decisivi, penso ad esempi a uno come Krol, allora sarebbe stato diverso. I tifosi se lo meritavano’.

SALVEZZA CHIMERA - Il discorso poi scivola sull’attualità, il Toro di oggi: ‘Fortunatamente ha ritrovato quello che è il suo palcoscenico naturale, ma sarà dura mantenerlo. Ovviamente bisogna avere fiducia nel gruppo, in Ventura e nei giocatori, però questa è una squadra che allo stato attuale non può permettere di sognare. Prevedo un’altra stagione difficile con una salvezza che non è certo scritta. Certo sarebbe un peccato fare ancora avanti e indietro con la B’.

MANCANO I LEADER - Sul banco degli imputati, secondo Ciccio, la campagna acquisti: ‘Senza nulla togliere a chi c’è, qui mancano almeno quattro o cinque giocatori di personalità, gente che il campionato di A lo conosca bene e possa fare la differenza. Questo è un campionato diverso dalla stagione passata, ci vorranno grossi sacrifici da parte di tutti e i tifosi non si devono illudere’. Più chiaro di così….

Federico Danesi

(foto M.Dreosti)