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interviste
di Alessandro Brunetti
E’ stato prima allievo e poi esecutore del calcio “libidine” di Ventura. Prima al Messina (nella stagione 2005/2006) e poi al Bari, Filippo Antonelli ha avuto modo...
di Alessandro Brunetti
E’ stato prima allievo e poi esecutore del calcio “libidine” di Ventura. Prima al Messina (nella stagione 2005/2006) e poi al Bari, Filippo Antonelli ha avuto modo di conoscere il tecnico genovese e il suo gioco d’attacco incardinato sull’ormai celeberrimo 4-2-4.
Ventura è l’allenatore giusto per il rilancio del Toro?“Sicuramente, perché propone un calcio positivo e votato all’attacco. E’ fautore di un gioco che piace alla gente, è il tecnico ideale per riportare entusiasmo tra i tifosi granata”.
E’ risaputo che il coach genovese sia molto esigente con gli esterni. Che cosa chiede in particolare?“Il suo è un gioco che si sviluppa in gran parte sulle corsie laterali, la finalità è sfruttare le potenzialità dei quattro lì davanti. Per lui un esterno deve saltare l’uomo e cercare di andare al tiro”.
Rapporti umani. Che rapporto avevi con il mister?“Mi sono trovato molto bene. Posso tranquillamente dire che Ventura mi ha insegnato a giocare veramente a calcio. E’ un allenatore che ti mette in testa una mentalità vincente, un grande motivatore. Per lui non ci sono ostacoli, amava ripetere “Se vuoi, puoi”.
Capitolo calcio scommesse. Hai mai avuto qualche sentore di qualcosa di marcio nel?“No, immaginare una cosa del genere è dura. Sicuramente qualcosa di vero c’è, spero che gli inquirenti facciano in fretta ad appurare le responsabilità per rispetto dei veri amanti del calcio”.
Radiomercato: che cosa fa Antonelli nella prossima stagione?“Putroppo sono in scadenza con la Triestina, ma il mio desiderio è quello di rimanere qui. Comunque è ancora troppo presto per parlare di mercato”.
(foto di M. Dreosti)
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