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interviste
L’anno passato era arrivato uno storico piazzamento nei playoff, mentre il campionato in corso ha finora regalato poche gioie al Cittadella. Appena quattro, infatti, i punti fino ad ora totalizzati dal club veneto. Per capire le cause di...
L’anno passato era arrivato uno storico piazzamento nei playoff, mentre il campionato in corso ha finora regalato poche gioie al Cittadella. Appena quattro, infatti, i punti fino ad ora totalizzati dal club veneto. Per capire le cause di questa difficoltà ma anche per parlare della serie B a più ampio raggio, in esclusiva per Toro News abbiamo contattato il direttore generale Stefano Marchetti, fresco vincitore del premio Michelangelo, istituito dal Cenacolo di Padova, come miglior dirigente sportivo della passata stagione.
Buonasera Marchetti, volevo prima di tutto complimentarmi per il premio da lei recentemente vinto.“Grazie, mi fa molto piacere.”
Veniamo a noi. Come giudica la partenza della squadra in questa stagione?“Beh, sicuramente non bene, stiamo pagando un momento molto difficile. Ma voglio fare una precisazione: il nostro cattivo momento riguarda unicamente alcuni episodi sfavorevoli, non certo le nostre prestazioni che anzi giudico ottime e che fanno ben sperare per il resto del campionato. E’ un momento un po’ così, dobbiamo solamente lavorare, perché con il lavoro ne verremo fuori senz’altro”.
Quindi si aspetta un risultato positivo già dalla prossima gara (che sarà a Livorno)?“Assolutamente sì, dobbiamo fare punti in qualsiasi modo. In queste ultime giornate ci è capitato di buttar via dei punti negli ultimi minuti, è giunto il momento che anche noi riusciamo a strappare un risultato positivo”.
Crede che il Cittadella riuscirà a disputare un buon campionato?“Ribadisco, adesso come adesso dobbiamo lavorare, dobbiamo ancora colmare quel che ci manca dal punto di vista della rabbia, ma senza avere l’ansia di dover a tutti costi svoltare, perché sarebbe controproducente”.
Cambiando argomento, come vede questa serie B 2010/2011?“E’ sicuramente un campionato molto interessante e affascinante. I valori in campo si equivalgono, sarà molto combattuto, la differenza la faranno senza dubbio i particolari, una palla inattiva o un episodio a favore o a sfavore”.
E per quanto riguarda la lotta per la promozione, quali sono le squadre che hanno qualche chance in più di ottenerla?“Sicuramente Siena, Torino e Livorno, sono squadre molto attrezzate, con un altissimo potenziale e dotate di organici dall’elevato tasso tecnico. Sì, credo siano queste le principali squadre candidate alla promozione. Ma attenti al Padova, potrebbe intromettersi nella lotta e risultare uno scomodo outsider”.
Ha citato il Torino tra le squadre favorite per la promozione in A. La partenza della squadra non è stata proprio a razzo e adesso si ritrova a dover inseguire gli altri. Crede che possa colmare il gap che la separa dalle squadre di vertice?“Assolutamente sì, il Torino ha proprio tutto quello che serve per fare un grande campionato e credo che possa avere tutte le carte in regola per centrare il passaggio di categoria, anche senza passare per i play-off. Ha un organico molto importante e poi ha una tifoseria eccezionale, che in alcune occasioni può essere determinante risultando il dodicesimo uomo in campo. E’ vero, non è partita fortissimo, ma con lavoro acquisterà sicuramente la compattezza necessaria per centrare il suo obiettivo”.
Grazie per l’intervista e ancora complimenti per il premio.“Prego, arrivederci”.
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