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interviste
di Roberto Maccario
Capelli lunghi al vento, sgroppate sulla fascia destra,forse non una tecnica sopraffina ma tanta corsa e una grande grinta “da Toro”: stiamo parlando di Fabio Tricarico, centrocampista...
di Roberto Maccario
Capelli lunghi al vento, sgroppate sulla fascia destra,forse non una tecnica sopraffina ma tanta corsa e una grande grinta “da Toro”: stiamo parlando di Fabio Tricarico, centrocampista granata dal 1997 al 2001. Prima di approdare a Torino però Tricarico ha vestito la maglia dell’Empoli conquistando la prima, storica promozione in serie A del club toscano nella stagione 1996-97. In occasione della sfida di sabato tra granata e azzurri lo abbiamo intervistato in qualità di doppio ex.
Fabio, tu hai giocato a lungo sia nel Toro che nell’Empoli, raccontaci queste due esperienze.
Sono state entrambe esperienze stupende: con l’Empoli ho fatto un’ esaltante scalata dalla C alla A sotto la guida di Luciano Spalletti e ho vinto una Coppa Italia di C, poi sono arrivato a Torino dove ho giocato 4 anni, ho raggiunto due promozioni e ho collezionato piu’ di 100 presenze, inoltre con i granata ho esordito in A ed è stata un’emozione fortissima, il Toro ti entra nel sangue e non ti esce piu’
Il tuo ricordo piu’ bello in granata ?
Sicuramente la promozione in serie A a suon di record con Camolese; anche il primo anno, la stagione 1997-98, è stato bello perché ho segnato 4 goal ma purtroppo non siamo riusciti ad essere promossi.
I tifosi granata ti ricordano per “la fatal Reggio Emilia”, ovvero per quell’ infausto spareggio con il Perugia in cui lei venne espulso dopo pochi minuti: cosa si ricorda di quella giornata?
Il ricordo è ancora molto vivo e i dettagli sono nitidi: c’era una mischia in area su un calcio d’angolo e io sono saltato per colpire di testa, avevo le braccia un po’ larghe ma il mio avversario, Colonnello, fece una sceneggiata a mio avviso eccessiva e l’arbitro Cesari si fece ingannare. Credo che prima di espellere un giocatore dopo sette minuti in un match così importante ci si debba pensare bene, inoltre fu singolare che nei giorni successivi non fecero mai rivedere l’azione in TV, non dico che ci fosse del marcio ma insomma….In ogni caso quello è stato il ricordo piu’ brutto della mia avventura granata, peccato perché ci eravamo impegnati tanto per raggiungere la promozione, ci tengo a ricordare però che prima di quell’episodio segnai contro il Chievo il goal che ci consentì di giocare quello spareggio e che negli anni successivi in granata mi sono ampiamente rifatto conquistando due volte la A.
Segui ancora il Toro? Come ti sembra la squadra di Lerda?
Lo seguo, anche se non regolarmente: è una buona squadra dal punto di vista qualitativo ma manca di quella continuità che serve per essere vincenti; Lerda è comunque un buon allenatore e credo che riuscirà a raggiungere risultati positivi
Parlaci un po’ dell’Empoli: ogni anno il presidente Corsi riesce ad allestire una buona squadra con un budgetlimitato e, qualche anno fa, è arrivata addirittura la Coppa Uefa, quasi un miracolo.
Sono molto bravi a lavorare con i giovani, hanno dei bravi osservatori e investono molto sul settore giovanile, cosa che dovrebbe fare anche il Torino a mio modo di vedere.
Un pronostico sulla partita di sabato ?
Dico un pareggio, non solo perché tifo per tutte e due le squadre ma perché credo che sarà una partita molto tattica, con il Torino che proverà a vincere ma con l’Empoli che, dopo tre sconfitte di fila, non può permettersi di perdere ancora.
Di cosa ti occupi al momento?
Sono una sorta di talent-scout, giro i campi alla ricerca di giovani calciatori promettenti; in futuro però vorrei fare il ds perché ho preso il patentino a Coverciano.Ho giocato fino a due anni fa.
Grazie FabioGrazie a voi e forza Toro.
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