La piazza granata è nervosa dopo la cessione all'Atalanta di Raoul Bellanova. Ve lo abbiamo riportato nelle scorse ore e non potrebbe essere altrimenti considerata la portata dell'uscita. Toro News ha raccolto in esclusiva l'opinione di un illustre tifoso del Toro legato al mondo della televisione. Si tratta di Jimmy Ghione, storico volto di Striscia la notizia, trasmissione di Canale5.
Esclusiva
Jimmy Ghione a TN: “Bellanova? Il mal di pancia viene dove non si può vincere”
Buongiorno Jimmy. Sui suoi canali social non ha risparmiato qualche sottile stilettata alla società granata per la cessione di Bellanova. Cosa pensa di quest'operazione?"Se a qualche giocatore viene mal di pancia, c'è un motivo. Riavvolgiamo il nastro: Bellanova, classe 2000, in orbita nazionale, come tutti gli sportivi a questo mondo vuole vincere, ambisce per vincere. Non si può negare a un ragazzo di andare in un posto dove si gioca la Champions League e dove si può sperare di vincere. Il problema sta a monte: bisognerebbe avere un Torino in grado di trasmettere l'idea di poter vincere. Sarebbe bello che un giocatore possa restare granata perché può vincere. Se invece si va avanti a galleggiare tra il nono e il decimo posto, allora è normale che il giocatore ha tutte le facoltà di andare a giocare altrove. Del resto, la carriera di un calciatore è breve e bisogna sfruttare tutte le opportunità per vincere, quelle che il Toro, è oggettivo, non garantisce".
Il Torino di questa stagione può ambire a una salvezza e poco più?"Sono felice per Paolo Vanoli. Vive notte e giorno per il calcio, lo conosco personalmente e lo stimo parecchio. Ho fiducia in lui, anche se i miracoli non si fanno specialmente in un campionato agguerrito e senza squadre materasso. Guarda il Napoli: vince il campionato e poi si trova in una selva oscura. Ormai tutte le squadre, anche di seconda fascia, sono organizzate".
Sul mercato bastano i tre acquisti promessi da Cairo nelle scorse ore?"Bisogna fare. Sui social rido, scherzo e critico Cairo. Però, penso che è meglio avere un presidente con una solida moralità piuttosto che avere un presidente che promette un sacco di cose, magari vinci un anno e poi rischi di andare in Serie D. Parlo in modo molto onesto, senza aver alcun rapporto lavorativo con Cairo, non c'entro assolutamente nulla con lui. Da tifoso lo critico perché potrebbe dare di più, però non posso criticarlo dal punto di vista della persona perché è serio, integro e sa far quadrare i conti. Ci sono famiglie che hanno lasciato nel calcio tutte le loro fortune. Il mondo del calcio è stranissimo e ci sono dinamiche che non possiamo comprendere fino in fondo. Ci sono meccanismi finanziari contorti".
Dunque, Cairo fa quello che può nel Toro ma il Toro non può ambire a vincere al momento attuale: questa prospettiva potrà cambiare oppure delle due l'una?"Ribadisco se i giocatori forti vanno via dal Toro è perché nel Toro non si può vincere. Se una volta vai in Europa, se l'altra volta vai un po' avanti in Coppa Italia, se non arrivi sempre nono o decimo, allora possono cambiare le scelte professionali dei giocatori. Il Toro di oggi non riesce a vincere i ballottaggi con altre squadre di seconda fascia, non solo con Juventus, Inter e Milan. Non credo che la colpa sia dei giocatori che vogliono andare a vincere, il problema è più di visione. Il giocatore vuole vincere, sempre, anche quello che va con gli amici a fare padel. Bisogna essere più realisti del re. Penso perciò sia difficile coniugare le due prospettive".
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