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Tutte le fiabe iniziano con “C’era una volta”, la nostra incomincia con “C’è ancora e ci sarà sempre”, perché la favola magica e leggendaria del Grande...
Tutte le fiabe iniziano con “C’era una volta”, la nostra incomincia con “C’è ancora e ci sarà sempre”, perché la favola magica e leggendaria del Grande Torino è indimenticabile e immortale nella storia dello sport. Roberto Thoni, ha realizzato questo prezioso volumetto, semplice, scritto con caratteri grandi, per bambini e, soprattutto, per i genitori che vogliono offrire una lettura sana ai loro piccoli.Una idea geniale, proviamo a scoprire i motivi di questo originale libro, con l’autore.
Come mai una fiaba sul “Grande Torino”?Non è una fiaba classica, è una storia di un decennio leggendario raccontata con uno stile linguisticamente simile ai racconti che fanno i nonni ai bambini per addormentarli, è semplice, ma non è un’opera di fantasia, più che una favola è un racconto per bambini.Quale motivo l' ha spinto a scriverla?Tramandare da generazione a generazione l’amore e la passione per il Toro. Solitamente i bambini non acquistano i libri, sono i genitori che li scelgono per loro. Quindi questo libro è sicuramente un testo propedeutico per avvicinare il pargolo alla fede granata, prima che i compagni di scuola possano contaminare la sua scelta sportiva.Che cosa insegna la sua fiaba ai bambini?Racconta la purezza del calcio di una volta, i valori veri, l’etica dello sport, attraverso la magìa di una grandissima squadra. Nella seconda parte del libro parlano i Campioni in prima persona e raccontano la loro storia, dei loro ingaggi (tutt’altro che favolosi), i loro sacrifici per diventare calciatori.Quanto è cambiato il calcio da allora?È passato da sport a businnes, un’altra cosa. Sotto sotto c’è sempre una competizione agonistica, però ormai è tutto diverso. Un esempio? Una volta c’erano i giocatori “Bandiera” adesso sono tutti mercenari.A Catania, è morta la fiaba del calcio?È una brutta storia. Una tremenda involuzione di uno spettacolo stupendo. Lì di sport non c’è più nulla. Non è calcio, sono solo delle aberrazioni sociali, questo con il calcio non ha niente a che vedere.Adesso. quando i bambini fanno i capricci perché non vogliono andare a dormire e dicono “Nonno raccontami una storia”, l’anziano granata lentamente inizia a leggere una fiaba antica ma sempre nuova, quella del Grande Torino.
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