interviste

”La svolta al Torino l’ha data Manolo”

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa



Fabrizio Castori è un mister grintoso, mai ruffiano, senza peli sulla lingua. Fa quasi impressione pensare che stia lì a vedere gli altri,...

"di Valentino Della Casa

"Fabrizio Castori è un mister grintoso, mai ruffiano, senza peli sulla lingua. Fa quasi impressione pensare che stia lì a vedere gli altri, dopo l’esonero di quest’anno con il Piacenza (al suo posto è arrivato mister Ficcadenti, proprio prima di affrontare il Torino), lui che nella serie B ormai è un decano, dopo i miracoli compiuti a Cesena e Salerno, su tutti. Come Fabrizio Castori è anche un calciatore che ha sin da subito fatto innamorare i suoi tifosi: Manolo Pestrin, che al mister deve moltissimo per la sua carriera, e che lo stesso allenatore considera quasi “come un figlio calcistico”.Mister, buon giorno. Manolo Pestrin è praticamente un idolo della curva, se lo aspettava?Assolutamente sì. Manolo è veramente un grande giocatore. Io cercai di portarlo sempre con me: lo ebbi da subito al Castel di Sangro (che poteva vantare anche un attaccante come Iaquinta in rosa), poi me lo portai al Lanciano, in seguito venne con me a Cesena, per poi approdare l’anno scorso alla Salernitana. L’ho sempre voluto perché sapevo della sua importanza tattica, e lui non mi ha mai tradito.Ci si chiede come mai non sia mai riuscito ad andare in serie A.Un momento, in A ci è stato. Un solo anno, però, con il Messina (che poi fallì, ndr). Detto questo è vero, ma il calcio è un mondo strano e pieno di complesse dinamiche. Non è facile arrivare in serie A e poi restarci. Dipende da moltissimi fattori.Ci descriva Pestrin.Manolo è un regista basso di centrocampo. È capace di abbinare la sua forza fisica con un grandissimo senso tattico, ha anche un discreto piede. È un giocatore di grande agonismo, per questo sicuramente i tifosi lo apprezzano.Non è forse un po’ troppo esagerato, questo agonismo? 7 ammonizioni in 7 partite non sono poche.Ma vedete, io l’ho seguito il Torino. Ho visto che attacca veramente con 4 uomini, quindi in fase di copertura resta con due soli effettivi, lì a centrocampo. Il suo ruolo, purtroppo, prevede anche questo. Comunque credo che lui e Genevier siano una coppia ottima di centrocampo, che secondo me sta trasformando in positivo il Torino.Torino che ha cambiato moltissimo a Gennaio, scelta giusta?A giochi fatti direi di sì. Intanto voglio dire che hanno un allenatore veramente preparato e che stimo molto. Poi due giocatori assolutamente di categoria superiore quali Sereni e Bianchi, e non è cosa da poco. Infine ora la squadra mi sembra molto più equilibrata e al contempo grintosa. Meglio di così, non si poteva fare. A mio parere la A diretta non è un miraggio, anche perché questo campionato è veramente equilibrato e i valori tra le squadre hanno una minima differenza.Lei ha conosciuto da vicino anche Barusso, agli esordi italiani. Sorpreso di vederlo ancora in B?Ha avuto un terribile infortunio, che sicuramente ha guastato un giocatore dal sicuro avvenire. Ha una forza fisica devastante, e un tiro veramente potente. Rispetto a Pestrin, però, ha forse meno intelligenza tattica. Anche perché, a mio parere, il sostituto naturale di Manolo è un altro.Ossia?Coppola. Barusso, infatti, lo considero più una mezz’ala. Infatti, se ci pensate bene, ha molta propensione all’inserimento, e non a caso ha già segnato in due occasioni. Coppola invece mi sembra quel centrocampista di rottura che possa meglio essere paragonato a Pestrin. Sono comunque tutti giocatori molto grintosi. Anche Genevier. E nel Toro, soprattutto in un momento come questo, la grinta è forse l’aspetto fondamentale.Grazie mille, mister, e un grosso in bocca al lupo per il futuro.Prego. Un saluto a tutti.

(Foto: M. Dreosti)