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12 Dec 1999: Gianluigi Lentini of Torino is closed down by the AC Milan defence during the Italian Serie A match played at the San Siro in Milan, Italy. The game finished in a 2-0 win for Milan. Mandatory Credit: Claudio Villa /Allsport
“Oh quest’anno il Toro mi sta proprio piacendo!”: così Gianluigi Lentini apre la chiacchierata in esclusiva su Toro News in vista del match tra Milan e Torino allo stadio “Meazza”. Ala vecchio stampo, nato a Carmagnola nel 1969 e oggi apprezzato apicoltore, Lentini lega il proprio passato da calciatore proprio ai rossoneri e ai granata. Con questi due club ha disputato tre finali europee, una con il Torino, due con il Milan. Celeberrimo, del resto, il suo passaggio dalla Mole alla Madonnina per la cifra all’epoca spropositata di 18,5 miliardi di lire (era il 1992).
Buongiorno Gianluigi, questo Toro quindi le piace.
“Sì, confermo. Mi piace. Il Toro sta giocando veramente bene. L’unica pecca è che in tante partite non ha raccolto quello che ha seminato. Però, bisogna dire che in questa stagione, a differenza delle ultime, la squadra c’è e resta in partita per tutti e 90 i minuti. Tanto di cappello”.
La sensazione è che sia cresciuta la qualità generale grazie alla campagna acquisti estiva.
“C’è qualità, ma non soltanto quella. Mi sembra che ci siano tante cose positive in questo Toro. C’è un po’ tutto quello che serve. Ci sono pressione e gioco. Ribadisco il Toro di quest’anno mi piace”.
Può ambire a qualcosa in più rispetto a una salvezza tranquilla?
“Non lo so. Nel campionato italiano ci sono tante squadre ambiziose e ben costruite. Sicuramente se manterrà questo tipo di gioco, la salvezza dovrebbe essere tranquilla. Poi, una volta raggiunta, si può ambire a qualcosa di più. Prima arrivi alla quota salvezza, dopo pensi a quello che potrai ulteriormente raccogliere con maggior tranquillità”.
Prime impressioni su Josip Brekalo?
“È un buon giocatore e sta facendo bene. Quando ci sono i buoni giocatori, è chiaro che attirino l’interesse generale. In tanti, anche al di fuori del Toro, apprezzano Brekalo e questo è positivo perché è una cartina tornasole: se fai bene come squadra, i tuoi calciatori si valorizzano e vengono osservati con occhi diversi dagli altri”.
Questo clima favorevole potrebbe aiutare anche uno come Andrea Belotti che si trova nel mezzo della pianificazione del suo futuro?
“Sì, sono d’accordo lo può aiutare. Quando ci sono i risultati, l’ambiente è più tranquillo e i problemi sono più facili da gestire. Credo proprio che ne gioverà anche lui della congettura favorevole”.
È ipotizzabile che alla fine resterà granata o quanto meno prolungherà il contratto?
“A questo proprio non so rispondere. Bisognerebbe chiedere a lui e alla società”.
A capitanare il Torino da luglio c’è Ivan Juric. Primi giudizi?
“Si tratta di un allenatore che mi piace perché ha un grande temperamento. Sa far apprezzare le sue squadre. Mi piace il modo in cui fa giocare la squadra e come la prepara dal punto di vista atletico”.
Che banco di prova sarà la trasferta di domani a Milano contro il Milan?
“Sarà una partita che ti potrà trasmettere nuove consapevolezze perché giocare contro il Milan in questo momento non è semplice. I rossoneri hanno un gran bel biglietto da visita. Sono convinto del fatto che il Toro farà una bella figura, come ha sempre fatto fin qui in questo campionato”.
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