Il dottor Renato Misischi è stato responsabile sanitario del Torino prima di Rodolfo Tavana. Oggi è rimasto consulente ortopedico del club granata. In esclusiva su Toro News ci parla dell'infortunio occorso a Duvan Zapata, che ha scosso il mondo granata nelle ultime ore.
Esclusiva
L’ex dottore del Torino Misischi a TN: “Zapata, ecco i tempi di recupero”
Buongiorno dottore. Quali saranno i tempi di recupero per Zapata? "Le variabili sono sempre tante, però presumibilmente i tempi di recupero potrebbero essere di circa 7 mesi. Poi, è normale oscillare tra 6 e 8 mesi. Chi gioca ad alto livello rientra in media dopo 7 mesi. Le smentite possono essere sempre dietro l'angolo, vedi quanto accaduto con Perr Schuurs".
Zapata oltre al legamento anteriore ha rotto anche il menisco mediale e laterale: è normale che ciò avvenga?"No, non è scontato. Bisogna comprendere se le lesioni al menisco fossero preesistenti perché con un menisco lesionato ma stabile si può giocare. Nella diagnosi si parla anche di collaterale, questo mi lascia pensare che la torsione sia stata davvero considerevole. Quando il chirurgo mette l'artioscopio dentro si rende immediatamente conto se la lesione al menisco è recente o meno".
Un infortunio del genere può ostacolare di più un giocatore muscolarmente imponente come Zapata?"La riabilitazione dovrà prevedere la ricostruzione della massa muscolare del giocatore, ma questo si fa tranquillamente. Il calciatore ha a disposizione strutture ben diverse rispetto a una persona normale, quindi è semplice pensare che possa tornare in piena condizione".
Zapata è stato l'ultimo in poche settimane a rompersi il legamento. Prima di lui Saba Sazonov appena andato all'Empoli e Emirhan Ilkhan. Ci può essere un filo conduttore?"Pura casualità. Non è legato alla preparazione o altro. Del resto, mi ricordo una partita di calcio con tre legamenti crociati partiti".
La lesione al legamento crociato è figlia del calcio moderno?"La lesione c'è sempre stata, ma il calcio moderno porta all'esasperazione del gesto fisico unito al gesto tecnico e ciò provoca un'esposizione maggiore alla rottura. E poi molte squadre giocano tante partite ravvicinate e questo aumenta la possibilità di farsi male".
© RIPRODUZIONE RISERVATA