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TRIESTE, ITALY - OCTOBER 31: Denis Godeas (L) of US Triestina Calcio competes with Simone Loria of Torino FC during the Serie B match US Triestina Calcio and Torino FC at Stadio Nereo Rocco on October 31, 2009 in Trieste, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)
Simone Loria in esclusiva su Toro News analizza i temi caldi della settimana del Torino in vista della trasferta sul campo della Roma. Granata e giallorossi, tra l’altro, sono due tra gli ex club dell'ex difensore, oggi allenatore del Chieri Under 17. Con il Torino ha raccolto 35 presenze e 2 gol nel 2009/2010. Quell’annata la visse in prestito dalla Roma, club con il quale ha trovato meno spazio prima e dopo l’esperienza sotto la Mole.
Buongiorno Simone, che gara si aspetta domenica all’Olimpico?
“Mi attendo una bella partita perché comunque la Roma ha sfornato una prestazione convincente contro il Genoa nell’ultima giornata di campionato. Il Torino, dal canto proprio, sta facendo bene. Sono due squadre che cercano di giocare a calcio e quindi mi aspetto un bel match”.
Quanto hanno inciso i due nuovi allenatori di Roma e Torino?
“Molto, entrambi. Juric ha dato un’identità importante al Torino. Lo stesso ha fatto Mourinho. Il portoghese ha una personalità di primo piano, tanto che riesce a portarsi dietro una piazza prestigiosa come quella di Roma. Devo dire che entrambi hanno inciso, ognuno con le proprie caratteristiche”.
Ben si adatta Juric alla piazza granata?
“Sì, assolutamente. Si tratta di un allenatore che ha dato determinazione e voglia al Torino. Lo vedo ben integrato nel contesto granata. Ha anche qualche punto in meno rispetto a quello che la squadra ha prodotto sul campo. Sta svolgendo un grandissimo lavoro sotto tanti punti di vista”.
Bremer sta aumentando stagione dopo stagione il suo valore. Si attendeva una simile crescita?
“Bremer è cresciuto, ma più in generale sono cresciuti tutti i singoli del Torino. Anche il singolo si avvantaggia se tutti migliorano. Bremer può far bene. Non so dove può arrivare, l’importante è però fare bene partita dopo partita e campionato dopo campionato”.
Bremer sotto porta è letale: 10 gol in Serie A in carriera, 12 con la cassa del Torino. Anche lei, però, si intendeva di gol (43 gol tra i professionisti, 15 in Serie A). Qual è il segreto del difensore goleador?
“Quando si sale dalle retrovie, si prova sempre a far male agli avversari. Sulle palle inattive si devono sfruttare tempo e fisicità. Bremer è molto bravo a scegliere i tempi dello stacco e dell’inserimento, capisce prima degli altri dove andrà la palla e quando. I suoi gol sono un indubbio vantaggio per la squadra”.
Il Torino realisticamente che obiettivo può avere?
“L’unico obiettivo dev’essere dare continuità al lavoro di Ivan Juric. Tutte le altre cose vengono da sole”.
Magari anche con qualche innesto a gennaio?
“Quello lo dovrà vedere l’allenatore con la società. Ora bisogna solo dare tempo e fiducia a Juric per questo progetto triennale”.
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