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TRIESTE, ITALY - OCTOBER 31: Claudio Pani (R) of US Triestina Calcio battles of the ball with Massimo Loviso (L) of Torino FC during the Serie B match US Triestina Calcio and Torino FC at Stadio Nereo Rocco on October 31, 2009 in Trieste, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)
Uno dei segreti del Torino si chiama Samuele Ricci. Con lui in campo i punti nelle casse del Torino sono molti di più rispetto a quando non c’è.Ricci è l’emblema del nuovo modo di approcciare le partite della squadra di Ivan Juric. Per parlare dell’ex Empoli e della prossima partita del Torino contro il Bologna Toro News si affida in esclusiva a Massimo Loviso, ex regista granata nella stagione 2009/2010 ed ex giocatore anche dei rossoblù.
Buongiorno Massimo. Cosa si attende dal match di domenica tra Bologna e Torino?
“Sono due squadre che hanno ancora tanto bisogno di punti. Il Torino ha ottenuto una grande vittoria contro il Milan. Il Bologna ha espugnato Monza molto bene. Entrambe hanno però bisogno di continuità dopo un periodo opaco”.
I numeri dicono che il Torino con Ricci in campo viaggia con una media di 2,33 punti a gara, mentre senza Ricci in campo si scende a 0,5 punti a partita. L’ex Empoli è imprescindibile?
“Ha qualità, ha geometrie ed è un vero play. Con il tempo l’ho visto crescere dal punto di vista della personalità. Quello che mi ha sorpreso è stato come è maturato da uomo nel cuore del campo. Dai numeri non si scappa. Il suo ruolo è centrale e cruciale. Se un mister decide di giocare con un play, le dinamiche di una squadra cambiano. Gli auguro tutto il bene perché, secondo me, ha grandi potenzialità ed è pedina preziosa”.
Un Toro che sta cambiando pelle anche perché ha perso Mandragora e Pobega in estate.
“Bisogna equilibrare le cose in un sistema di gioco. Mandragora ha più doti fisiche di Ricci, Pobega ti garantiva tanta quantità. Penso però che quando hai dei concetti di gioco chiari, quando sai dove devi mandare la palla ne guadagni parecchio e il collettivo migliora. Insomma, anche quest’anno il centrocampo del Torino mi sembra ben assortito”.
A centrocampo si è assistito a un buon avvio stagionale di Karol Linetty, che sembrava essere finito ai margini...
“Con Giampaolo aveva fatto bene e l’aveva portato al Torino. Linetty sa di calcio. Ci sono però dei momenti nella carriera di un calciatore nei quali le cose non girano. Sono contento che un giocatore come lui abbia lavorato in una certa maniera e da professionista è tornato a sfornare prestazioni sul suo livello”.
La spalla ideale di Ricci è Lukic?
“Beh, Lukic ha estro ed è colui che ti può dare qualità nelle giocate. Sa creare superiorità numerica perché nell’uno contro uno sa saltare l’uomo”.
Come è cambiato il Bologna con l’avvento di Thiago Motta?
“Nel Bologna c’erano un po’ di problemi da quanto potevo vedere. Ovviamente non è facile comprendere le dinamiche di uno spogliatoio quando sei esterno. Motta ha un altro tipo di gioco, ma sta portando dei risultati e questo è importante per una società che vuole fare meglio rispetto al recente passato. Il Bologna mi sembra ambizioso”.
La sua esperienza granata come la ricorda?
“Per me il Torino è stato uno step di crescita. Ho sempre detto con amici e famigliari che mi è dispiaciuto giocarci poco perché avevo tre anni di contratto e alla fine ho vestito la maglia granata un anno scarso. L’esperienza al Torino resta centrale. Ho incontrato un tifo importante. Ho avuto la fortuna di giocare al Bologna e al Torino: sono due maglie di grande valore”.
Come sta Massimo Loviso nel 2022?
“Oggi abito a San Benedetto del Tronto e gioco nella Maceratese. Ho 38 anni ma ho ancora passione e amore per questo sport. Fino a quando mi accompagnano la testa e il fisico andrò avanti, poi sogno la panchina. Il ruolo di allenatore, non semplice, mi affascina. In un prossimo futuro vedremo”.
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