Lys Gomis è una di quelle persone con cui parleresti tutto il giorno: profondo e intelligente, disponibile e leale. Vecchio cuore granata, ammette ogni qualvolta parla di sé di aver avuto la straordinaria fortuna di vestire la maglia del suo Toro: un sogno realizzato. Negli anni ha dovuto superare diverse vicissitudini, oggi però è più attivo che mai nell'aiutare gli altri. Fa parte di Narconon International, organizzazione che promuove le teorie di Ron Hubbard per la riabilitazione dall'uso di droghe, e lunedì 2 settembre è stato ospite, insieme al presidente di Narconon Piemonte Natascha Benincasa e altri volontari, del Torino FD (Torino for disabled), presieduto da Claudio Girardi. Al Torino FD, che usa colori e stemma del Torino FC con il consenso di Urbano Cairo, sono state donate delle borracce. In esclusiva su TN Gomis ci parla di questo bel progetto e delle ultime settimane del suo Toro.
Esclusiva
Lys Gomis a TN: “Vanja? Anche Padelli era criticato in un Toro che andò in Europa”
Buongiorno Lys, l'altro giorno siete stati protagonisti di una bella iniziativa a favore del Torino FD: ce la potresti raccontare?"Come Narconon abbiamo fatto un gesto umanitario e da ex sportivo abbiamo pensato di aiutarli. Le borracce sono un piccolo gesto per far capire che noi ci siamo. Mi ha colpito molto l'idea del Torino FD di fare calcio con persone diversamente abili, hanno colori e stemma del Torino FC e questo li rende ancor più speciali".
Quali sono le vostre attività durante l'anno?"Facciamo conferenze e andiamo nelle scuole e nei centri sportivi per parlare con ragazzi e famiglie di una tematica che in tanti nascondono, quella inerente alle droghe e alla dipendenza da alcool. La gente non ha tutti i dati necessari per affrontare il problema, c'è sempre bisogno di prevenzione e noi proviamo a garantirla".
Le va di raccontare come si è avvicinato a questa realtà?"Ci sono momenti difficili in cui cadiamo. Si può risalire la china, ma bisogna saper chiedere aiuto. Ce l'ho fatta, nonostante mi siano accadute difficili situazioni. Adesso ho nuovi grandi stimoli e cerco di aiutare i ragazzi che, come me, intraprendono il percorso Narconon. Sono ragazzi che hanno paura di avere un problema, ho provato anch'io la stessa situazione. Per questo il nostro progetto vuole sensibilizzare su tematiche annose come alcool e droghe. Sono orgoglioso di servire gli altri affinché le cose possano migliorare per tutti. Chi ha un problema fatica a capire di averlo perché è dentro al vortice. Ho avuto la forza di staccarmi completamente e di aderire al percorso Narconon. Ho rivisto i miei fallimenti ma anche i miei punti di forza. Ho ritrovato una carica emotiva: Narconon mi ha dato una nuova opportunità e ora voglio restituirla agli altri. L'altro giorno sono andato a casa di un ragazzo e i suoi genitori mi guardavano vedendo in me la speranza: questo ti dà più gioia dei soldi e di qualsiasi altra cosa".
Una seconda vita dopo quella da calciatore..."Ho avuto la fortuna di giocare in Serie A e di rappresentare la nazionale del Senegal, la nazionale dei miei genitori che sono andati via dal loro paesi come emigrati. Ho realizzato tutti i miei sogni da giocatore, ora voglio aiutare gli altri e lo farò con lo stesso entuasiasmo e la stessa passione".
Oggi è ancora particolarmente impegnato come preparatore dei portieri, vero?"Sì assolutamente. Alleno le bambine della Freedom, squadra femminile del Cuneo, e poi alleno nel settore giovanile della squadra del paese in cui vivo, Villafranca d'Asti. Giro anche i campi per scovare ragazzini da inserire nelle nostre squadre".
Come le è sembrato questo inizio di stagione del Toro?"L'inizio è stato turbolento. Far uscire Buongiorno e Bellanova non è facile da accettare per i tifosi. Vanoli sta facendo bene: a Milano il pareggio è andato stretto al Toro e poi c'è stata la vittoria contro una big del torneo come l'Atalanta".
E Vanja?"Di critiche ne ha ricevute molte, però ha iniziato molto bene questo campionato. Credo che in questo sia stato importante il lavoro di Vanoli e del suo staff a livello di collettivo. Questo Toro mi ricorda quello di Ventura che andò in Europa League. Ne facevo parte anch'io e anche quella squadra aveva un portiere molto criticato come Padelli e poi aveva tante scommesse, primi fra tutti Cerci e Immobile. Ventura formò un grande gruppo e raggiunse l'Europa. Vedo alcuni punti in comune, come la crescita del portiere".
Però, la contestazione alla presidenza è stata più forte del solito nell'ultimo periodo..."Noi che amiamo il Toro tante volte facciamo i danni, dovremmo essere capaci a lasciare fuori il cuore nell'analizzare le situazioni. Ritengo comunque corretta la contestazione avvenuta dopo la cessione di Bellanova: se non ci fosse stata contestazione, non saremmo stati il Toro. Sarei rimasto sorpreso se non ci fosse stata la contestazione perché il tifoso si affeziona a un giocatore ed è normale che non avvalli le manovre di un presidente. Quindi, è stato giusto farsi sentire. Da ex sportivo aggiungo che Buongiorno e Bellanova hanno fatto benissimo. Chi vive di sport vuole vincere ed è giusto cercare di andare a vincere in piazze che hanno più opportunità rispetto al Torino d'oggi di ottenere grandi risultati. Chiunque avrebbe fatto le scelte di Buongiorno e Bellanova. E poi Buongiorno ha dimostrato di amare il Toro: non è andato alla Juventus ma si è trasferito in una realtà sulla carta più importante perché è ambizioso; gli ho scritto e gli ho detto che ha dimostrare di amare i nostri colori. Le carriere sono corte, bisogna finirle, ove possibile, senza rimpianti".
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