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Lys Gomis: “Alfred scartato per un’amichevole sbagliata. A Torino è difficile”
Una tradizione tutta granata quella della famiglia Gomis. Lys, Alfred e poi Maurice. Tutti portieri, tutti innamorati del Torino, ma per tutti il destino è stato amaro, perché non sono riusciti a realizzare il sogno di difendere i pali del Toro. Ad andarsi più vicino era stato Alfred, che però ha poi spiccato il volo alla Spal (portato a Ferrara proprio da Davide Vagnati) e ora gioca nel Rennes, prossimo avversario del Torino. A raccontarci in esclusiva la storia dei Gomis, è Lys, che ora ha anche aperto una sua scuola per portieri nella sua Cuneo.
Oggi alle 18 si gioca l’amichevole Rennes-Torino e nella squadra francese gioca suo fratello Alfred, sarà un match da ex per lui. Come vivrete in famiglia questa partita?
"Non è la prima volta che affronta il Toro. Con la Spal era stato più intenso, perché era la prima volta che sfidava il Toro. Ora ritrovare il Toro è molto piacevole, anche se è cambiato molto. Comunque nella dirigenza ci sono ancora persone che l'hanno visto crescere. Di Sarno l'ha allenato per due anni per esempio o il presidente l'ha visto crescere. Sarà bello. Poi io sono curioso di vedere il Toro. Noi tifosi poi ci lamentiamo sempre all'inizio, perché siamo tragici e lamentosi. Poi alla fine le partite le guardiamo tutte".
Il Toro ha sbagliato a privarsi di Alfred visto che è arrivato a giocare anche la Champions League con il Rennes?
"Il Torino l'aveva bocciato, ma non è questione di sbagli. È una questione di scelte. Io a Torino ci sarei stato vent'anni perché sono tifoso, ma Alfred doveva crescere. A Ferrara ti permettono due partite sbagliate. Alfred sbagliò un'amichevole e poi hanno preso Joe Hart. Io e Alfred ce lo diciamo spesso, Torino è una piazza impossibile. La gente sottovaluta la pressione che c'è a Torino, ma lo fa inconsciamente. La Juve come tifoseria rispetto al Toro è inferiore. In Piemonte trovi l'anziano che ti racconta del Grande Torino".
Situazione portieri in casa Toro: l’acquisto di Berisha è stata la scelta giusta? Chi le piace di più per diventare il titolare di questa squadra?
"Berisha non è l'ultimo arrivato, ha giocato per la Lazio, l'Atalanta e la Spal. Non è che vede la Serie A per la prima volta. Milinkovic qualche difficoltà l'ha incontrata anche a Ferrara. Prima aveva davanti Sirigu, questa sarà la sua prima vera stagione e adesso avrà un portiere esperto dietro che lo potrà aiutare nei momenti di difficoltà. Non dimentichiamoci che quella del Toro è una grande piazza. Forse c'è più pressione al Torino che alla Roma o alla Lazio per fare degli esempi. Torino non è Ferrara. Il tifoso è molto esigente, se fai bene ti porta in alto, ma se mugugna la Maratona la senti. A Torino non puoi sbagliare, quindi la scelta di puntare su di lui dev'essere giusta per forza. L'anno che andammo in Europa, Padelli non era molto amato dalla piazza, ma alla fine lui si è fatto valere. Quegli anni parava anche gli insulti. Quelli che hanno criticato Sirigu non capiscono niente di calcio per me. Si è visto in Nazionale che ragazzo sia. Quello che è successo nello spogliatoio non lo so, ma a mio parere Sirigu è un ottimo portiere. Milinkovic se matura e fa bene al Torino gli si apre un mondo. Il Toro ha avuto grandi nomi in porta. Ha una cultura di portieri importante".
Cosa pensa di Juric?
"Io penso che Juric sappia quello che fa. Guarda cosa ha fatto a Napoli l'ultima giornata. È andato a rovinargli la festa per la Champions. Questo vuol dire che ha personalità, ha personalità da Toro. Come Nicola, per il quale mi dispiace tanto, soprattutto dal lato umano. Ha fatto un miracolo sportivo. Io non pensavo sarebbe arrivata la salvezza. Io al gol di Simy ho esultato, non ho mai esultato così in vita mia. Ne parlavamo con Alfred ".
Gemello lo ha conosciuto? Ha le qualità per emergere in prima squadra e giocarsi il suo spazio?
"L'ho visto qualche partita al Renate. Mi sembra un buon portiere. L'ho vissuto sulla mia pelle. È difficile essere cresciuto al Toro, perché a volte non ti vedono come uno acquistato da fuori. Io ho fatto il secondo o il terzo perché mi vedevano sempre come il ragazzino della Primavera, poi andavo in prestito, giocavo e facevo bene. Di noi cresciuti al Toro, solo Ogbonna ha fatto bene. Anche Verdi che abbiamo pagato 24 milioni, ce l'avevamo già in casa l'anno della promozione in Serie A".
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