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interviste
Davide Mandelli fa parte di quella schiera di ex granata in forza al Chievo. La storia del difensore centrale al Toro è abbastanza recente: ha giocato per due stagioni a Torino: 13 presenze e 1 gol nel 2000-01, 38 nello sfortunato...
Davide Mandelli fa parte di quella schiera di ex granata in forza al Chievo. La storia del difensore centrale al Toro è abbastanza recente: ha giocato per due stagioni a Torino: 13 presenze e 1 gol nel 2000-01, 38 nello sfortunato 2003-04, senza reti.Cosa ha rappresentato per lei il Toro?
"“Giocare nel Torino ha sempre un grande fascino, mi sono trovato molto bene anche se i risultati non sono stati ottimi e non siamo riusciti a vincere il campionato. Comunque sono stati due anni veramente belli”.
Oggi il Toro è …
"“Lo ritengo una buona squadra ma credo che sia difficile fare una valutazione in questo momento: siamo ancora all’inizio del campionato e c’è tempo per farsi un’idea precisa”.
Il punto debole del Toro?
"“Considerato il nostro avvio, preferisco concentrarmi su quello che per ora non va nella nostra squadra, più che pensare ai punti deboli degli avversari”.
Il punto di forza, cosa e chi temete in particolare?
"“Soprattutto la voglia di riscatto che sicuramente avranno tutti i giocatori del Torino, la stessa caratteristica che contraddistinguerà il Chievo”.
Che partita sarà?
"“Considerata la voglia di riscatto di entrambe le squadre, credo sarà una partita avvincente”.
Tornerebbe al Torino oggi?
"“Non è facile rispondere, visto che al momento sono un giocatore del Chievo Verona. In questo ambiente però “non si può mai dire mai”, né chiudere a priori una porta”.
Qual è il segreto del successo del Chievo?
"“Il segreto non lo conosco, posso dire quali sono i punti di forza di questa società: il lavoro, il sacrificio, il saper mantenere sempre i piedi per terra e lo spirito di gruppo”.
Quali obiettivi ha come squadra e individualmente?
"“Mantenere la categoria. Il mio obiettivo personale corrisponde fedelmente a quello della squadra”.
Torino è una piazza difficile?
"“Non la definirei difficile, ma è sicuramente, anche dalla mia esperienza, una piazza molto particolare, diversa da tutte le altre proprio per la tifoseria granata”.
Quali analogie e quali differenze ci sono fra questo e il suo Toro?
"“Non è semplice dare una risposta, perché credo che, anche se sono passati solo tre anni, siano cambiate moltissime cose. Per esempio del “mio” Toro non è rimasto nessuno. Ardito l’ho conosciuto altrove. Il Torino di oggi è una realtà completamente diversa, è difficile quindi riscontrare delle analogie”.
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