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UDINE, ITALY - APRIL 09: Head coach of Genoa Andrea Mandorlini looks on during the Serie A match between Udinese Calcio and Genoa CFC at Stadio Friuli on April 9, 2017 in Udine, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)
Mister Andrea Mandorlini sta aspettando la chiamata giusta per tornare in panchina. Nel mentre sta seguendo da spettatore interessato il campionato di Serie A. Sabato 17 settembre alle 20.45 ci saranno di fronte sue due ex squadre, il Torino e il Sassuolo; è stato granata da calciatore, neroverde da allenatore. In esclusiva su Toro News analizza l’avvio stagionale della squadra di Ivan Juric
Buongiorno mister. Prestazione positiva del Torino a San Siro ma zero punti. Come giudica la partita?
“L’avvio del Torino è stato positivo, si può essere soltanto contenti. Il miglioramento appare costante e continuo. A San Siro è stata giocata una partita a livelli davvero importanti. Perderla lascia rammarico, ma ci sta non portare a casa punti contro l’Inter. Siamo ancora all’inizio ma la crescita della squadra è sotto gli occhi di tutti”.
Il vice di Ivan Juric, Matteo Paro, in conferenza stampa ha evidenziato che il lavoro di questa stagione è molto improntato sulla fase di costruzione del gioco. Si sta notando questa nuova volontà?
“Sì sì, assolutamente, anche se poi le migliori occasioni sono arrivate da situazioni di ripartenza. Al di là di questo discorso credo proprio che sia evidente la crescita esponenziale del gruppo. C’è un lavoro significativo. La squadra è in salute, crede in quello che fa. I risultati sono in linea con quelli che sono i progetti del club”.
Progressi che si vedono nonostante i tanti cambi occorsi durante l’estate.
“Ciò avvalora ancor di più il lavoro di Juric e del suo staff. I tanti cambiamenti potevano accentuare gli screzi, in realtà mi sembra che ci sia una bella simbiosi dal punto di vista tecnico, altrimenti non si spiegherebbero prestazioni di questo livello”.
Uno screzio grande c’è stato tra Juric e il direttore sportivo Davide Vagnati: fu ordinaria amministrazione o qualcosa in più?
“Sono cose che a volte succedono. Il problema è che lo scontro è divenuto di dominio pubblico ed è apparso un po’ troppo accentuato. L’importante è che i momenti di confronto tra tutte le componenti ci siano, anche se duri e accesi, perché permettono di crescere e migliorare”.
Come giudica il primo impatto di Vlasic e quello di Radonjic?
“Non li conoscevo. In questo Juric è avvantaggiato perché conosce bene il mercato dei Balcani. Mi sembrano due giocatori ben inseriti nel contesto e stanno già facendo bene. Credo siano state due scelte giuste”.
E Schuurs al posto di Bremer? Può essere aiutato da Buongiorno nel suo inserimento in Italia?
“Schuurs mi ha lasciato una buona impressione, mi sembra un duro. A Milano però sono rimasto estasiato dalla prestazione di Buongiorno. Per fortuna è un ragazzo italiano perché mi sembra che abbia di fronte a sé un radioso avvenire. Lo avevo già visto giocare, ma la sua recente crescita è stata esponenziale. Penso che sia un importante prospetto per il nostro calcio, che ha molto bisogno di profili così interessanti. Schuurs dovrà sostituire Bremer ma potrà farlo con calma grazie a Buongiorno”.
Cosa si attende sabato sera da Torino-Sassuolo?
“Ogni partita ha la sua storia. Il Sassuolo è rimasto in dieci contro una squadra fisica come l’Udinese, ci può stare perdere. Il Torino si presenterà molto carico dopo San Siro e mi sembra in un ottimo momento psicofisico. Sarà però un impegno non semplice per i granata. Il Sassuolo è infatti un cliente difficile, è una formazione particolare”.
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