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interviste
di Davide Agazzi - Titolare all'esordio stagionale, sotto la guida di Benny Carbone, Raffaele Pucino si sta dimostrando il vero portafortuna del nuovo tecnico varesino, Rolando Maran. Pochi minuti in campo con l'ex allenatore...
di Davide Agazzi - Titolare all'esordio stagionale, sotto la guida di Benny Carbone, Raffaele Pucino si sta dimostrando il vero portafortuna del nuovo tecnico varesino, Rolando Maran. Pochi minuti in campo con l'ex allenatore del Vicenza, un gol, contro i veneti appunto, ed il palo che ha consentito la fresca vittoria sull'Empoli. Lo abbiamo intervistato, in esclusiva per ToroNews, per sapere cosa ha significato il cambio in panchina e quali sono gli obiettivi di questo Varese.
Ciao Raffaele, cambia l'allenatore e arrivano due vittorie. Maran ha ridato fiducia all'ambiente, ha portato maggiore convinzione e soprattutto esperienza. Queste due vittorie servivano come il pane. Mi dispiace per Carbone, qualche problemi c'era, sono i risultati a parlare, ma nessuno remava contro. Abbiamo avuto tanta sfortuna.
Dopo due anni in Lega Pro, all'Alessandria, il salto di categoria. Ti aspettavi di giocare subito?Sinceramente non mi aspettavo di giocare titolare alla prima contro il Bari. Con il tempo, ho avuto più difficoltà nel ritagliarmi spazi, ma ultimamente sono stato bravo a sfruttare quei pochi minuti che ho giocato. Per me è una grande sfida, voglio solo migliorarmi.
L'anno scorso era una della grandi rivelazioni del campionato, quest'anno il Varese parte con un grave ritardo. Si può ripetere il risultato della scorsa stagione?Credo sia molto difficile. L'anno scorso, a Varese, si volava sulle ali dell'entusiasmo, grazie alla fresca promozione. Quest'anno gli stimoli sono sempre tanti, ma sarà difficile andare così in alto. Finire a metà classifica sarebbe un buon risultato.
Hai giocato qualche anno in Piemonte, come vedi il Toro di Ventura?Il Torino era competitivo anche nelle passate stagioni, ma quest'anno ha trovato il giusto equilibrio, grazie al nuovo allenatore. Ha un organico di alto livello.
Parlando invece di Raffaele Pucino, qual è il tuo ruolo in campo? Chi è il tuo modello di giocatore?Io nasco come terzino destro, anche se il nuovo tecnico mi ha provato un po' più avanti. Devo abituarmi, non sono troppo abituato a spingere, ho sempre preferito la fase difensiva, anche se i terzini di oggi devono spesso andare sul fondo. Se devo fare un nome, penso a Javier Zanetti, che, nonostante l'età, rimane uno dei più forti al mondo.
Infine, quali sono i tuoi obiettivi personali?Ricordo le parole del mister dell'Alessandria, che mi disse di pensare a migliorare, senza aver il chiodo fisso di giocare titolare. Migliorando spero di trovare più spazio e spero di togliermi qualche soddisfazione lavorando in questo bel gruppo.
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