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Marco Berry a TN: “Tifosi, se volete solo polemizzare con Cairo state a casa”
Marco Berry, pseudonimo di Marco Marchisio, è un illusionista, comico, autore e conduttore televisivo, ma soprattutto è un torinese e torinista. In esclusiva su Toro News analizza diverse tematiche a tinte granata.
Buongiorno Marco. Le sta piacendo questo Toro? “Juric è fighissimo, ha inventato la squadra. A inizio anno leggendo l’elenco dei giocatori, mi chiedevo chi fossero. Ha svolto un lavoro enorme. Il problema si pone per la prossima stagione. Chi uscirà? Chi resterà? Quando crei un gruppo, basta semplicemente innestare qualche rinforzo per renderlo ottimo. Bisogna comprendere cosa vogliamo. Vogliamo una squadra che ogni anno viene smantellata e ricostruita? Bene, ma in quel caso avremo sempre bisogno di Juric che con entusiasmo riesce a mettere insieme le diverse pedine. L’unico peccato è aver giocato fortissimo contro le forti del torneo e aver perso punti contro le piccole”.
Domenica è andata diversamente. “Sì, con l’Hellas Verona il Torino è stato bravo. La squadra ha divertito. L’altro rammarico sono i punti persi negli ultimi cinque minuti. Se si facesse un conteggio accurato, si scoprirebbe che saremmo in piena zona Europa League”.
Nelle ultime tre giornate non sono stati fischiati al Torino ben quattro rigori: è giusto che la società non alzi la voce? “La sudditanza nel calcio esiste, non bisogna nascondersi. Ma il calcio è divertente perché l’arbitro può sbagliare; i suoi errori fanno parte della partita. Polemizzare non è corretto, si lasci polemizzare gli altri. Il Toro deve fare il suo sul campo, segnare quando deve e chiudere le gare quando deve. Bisogna comunque aggiungere che ogni squadra ha al suo interno una persona che si occupa dei rapporti con l’arbitro. Questa figura è molto strategica e importante”.
Rocco Commisso di polemiche contro Urbano Cairo ne sta alzando molte. Sta seguendo i capitoli dello scontro? “Non troppo. Non so bene quali siano le ragioni di questa polemica. Certamente, ci sono degli interessi che riguardano i due presidenti ma non ho idea del motivo del contendere”.
Su Cairo e sulla sua lunga gestione che parere ha?
“Cairo ha preso la squadra fallita diciotto anni fa, oggi vive a metà classifica. La sua gestione non è quella che ti porta a vincere il campionato, probabilmente anche per una mancanza di capitale. È tuttavia la gestione che permette alla squadra di rimanere costantemente a metà classifica in Serie A. Le alternative sono due: o vende il club o lo tiene; sembra andare in quest’ultima direzione perché avrà certamente degli interessi personali. Penso, dunque, che se si vuole polemizzare con Cairo conviene non andare allo stadio, conviene starsene a casa. Se vai allo stadio, devi essere consapevole che vai a vedere una squadra di mezza classifica: alle volte ti divertirà, altre volte meno. La mia non è un’opinione negativa su Cairo, ma una fotografia della realtà e un invito ai tifosi più stanchi di me della presidenza Cairo”.
Chi terrebbe per la prossima stagione? “Se vogliamo crescere, terrei questi con qualche ulteriore innesto. Terrei tutti perché è stato dimostrato che il collettivo funziona. Se non si può crescere, pazienza. Il problema vero è che non puoi immaginare un altro futuro con la gestione Cairo. Si prendono giocatori da rivalutare in prestito con diritto di riscatto e nella maggior parte dei casi si riesce a migliorarli. Il Torino usa questa strategia, è indubbio. La realtà granata è questa ed è abbastanza evidente. Cairo fa quello che può, la mia non vuole essere una critica. Se vogliamo pretendere di più, dobbiamo aspettare l’entrata di un emiro e la cessione di Cairo. In conclusione, il Toro è questo: può essere bello come a Verona o può essere deludente in casa contro squadre alla portata”.
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