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interviste
di Alessandro Salvatico
Dal biglietto da visita di Marco Berry potremmo dedurre che stiamo parlando di un illusionista, prestidigitatore, autore e conduttore...
"di Alessandro Salvatico
"Dal biglietto da visita di Marco Berry potremmo dedurre che stiamo parlando di un illusionista, prestidigitatore, autore e conduttore televisivo; ma chi frequenta la curva Maratona da più di qualche annetto sa che la Iena è anche un grandissimo tifoso del Toro, uno di quelli che, per usare le sue parole, da stimati Doctor Jekyll diventano dei Mister Hyde sfegatati e obnubilati dal colore granata.
"Marco Berry, quali impressioni e quali auspici per il Torino che verrà?Ho sentito di Vieri, mi pare un bell’inizio! Mi sembra un giocatore rinato, che ovviamente ha avuto una bella maturazione, quando gioca si diverte. E’ un grande campione. E’ vero che ha una certa età, magari non giocherà tutte le partite. Ma sta bene, e avercelo, uno che vede la porta come lui…!So che Cairo non potrà mai fare uno squadrone come i primi in classifica, non è Berlusconi, non è Della Valle; ma credo possa lavorare bene e fare un Toro che tenti sempre e che lotti per l’UEFA.
"Hai seguito le vicende granata quest’anno? Sei deluso dai risultati ottenuti?Sì, ho visto diverse partite. Sulla carta, il gruppo era ottimo; ancora adesso, se uno la guardasse senza sapere poi come ha giocato, chi la vedesse direbbe che è una gran bella squadra. Evidentemente chi l’ha messa in campo non ha saputo farlo al meglio. Sono cose che succedono: quante volte, ai Mondiali, l’Italia sembrava la più forte e non ha vinto?
"Non credi che sarebbe il caso di partire con meno proclami, accogliendo con gioia tutto ciò che di buono dovesse arrivare?No, non penso. Immagina un presidente che dice alla tifoseria del Toro “Gente, quest’anno facciamo una squadra per salvarci”: sarebbe un finimondo. Ci sono due aspetti, in un tifoso, anch’io ce li ho: quando si parla di calcio, si perde un po’ di lucidità, e si vogliono sentir dire determinate cose. Il tifoso di calcio vero è Mister Hyde e Doctor Jekyll.
"Pochi giorni fa abbiamo intervistato Massimo Gramellini, e anche lui, pacato e professionale nel presentare il suo nuovo libro, si è accalorato moltissimo quando abbiamo parlato di Toro…Ma certo! Tu pensa che Mughini, di norma, è una persona molto divertente; è piacevole, a parte il fatto che è gobbo, ma quando parla di calcio diventa antipatico a tutti (anche se poi un po’ ci gioca). Figuriamoci Gramellini: vuoi che uno che scrive ogni giorno la prima pagina de La Stampa, di cui è anche vicedirettore, non sia una persona seria e posata? Eppure, è tifoso, e diventa un’altra persona…!
"Pensi che Zaccarelli in questo senso potrebbe essere l’uomo giusto?Non credo. Ma non per Zac in quanto tale; perché sarebbe comunque un dirigente, sarebbe un uomo di un’altra generazione che deve dire a dei ragazzi “dobbiamo fare così o cosà”. Ci vuole un motivatore nel gruppo. Cravero dice che è cresciuto da quando ha conosciuto Leo, e così altri di quel gruppo di ragazzi. Come trovare un altro uomo così? Non posso mica saperlo io…
"Certo, l’unità del gruppo può fare molto; gli esempi di squadre non trascendentali che ottengono risultati superiori alle proprie forze sono numerosi.Certo, come il Chievo di Del Neri. O, al contrario, come l’Inter: ha i giocatori più forti del mondo, eppure litigando alla fine hanno rischiato di perdere tutto. Secondo me, se Mancini va via lì non vincono più; fa un lavoro eccezionale e difficilissimo, lì premono tutti, telefonano sempre al presidente… Mancini ha detto “Faccio io, io ho giocato e so come funziona, decido io”.
"Credi che De Biasi possa lavorare bene sotto questo aspetto? Lui è noto per saper parlare ai proprii ragazzi.De Biasi è un buon allenatore, magari non ha la fortuna che merita perché non è un uomo-immagine, ma è bravo, e sono contento possa iniziare una stagione dal principio.
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