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Marco Dallolio ‘Una passione chiamata Meroni’

Redazione Toro News

Il calcio per qualcuno è business e il sentimento non conta più nulla, per altri è ancora poesia, arte, passione allo stato puro. Dell’ultima specie, quasi in via d’estinzione, fa parte il...

Il calcio per qualcuno è business e il sentimento non conta più nulla, per altri è ancora poesia, arte, passione allo stato puro. Dell’ultima specie, quasi in via d’estinzione, fa parte il nostro personaggio, che sta per allestire una mostra dedicata a Gigi Meroni, come abbiamo già dato notizia in un comunicato precedente.Chiediamo a Marco com’è nata l’idea di questa inedita mostra sulle opere di Gigi 'E’ molto semplice, Meroni era il mio idolo e con vanto mi sento di dire che lo è ancora. Una società con tanti Meroni sarebbe molto meglio articolata e avrebbe tutt'altri principi e quindi altri ideali, sarebbe privilegiato l'essere piuttosto che l'apparire, ci sarebbe il sorriso al posto dell'odio ed ancora sarebbe esaltato il proprio piacere, la propria visione di ciò che è bello e piacevole e non ciò che altri decidono per te. In seconda analisi il perché è implicito, cioè parlare di queste persone piuttosto che celebrare i niente che vengono proposti oggi fino alla noia'.

Come sei riuscito a mettere in piedi l’evento? 'Per realizzare questo devo miliardi di grazie alla sua compagna di allora Kristiane, che mi ha dato la sua disponibilità oltre che la sua amicizia (di cui vado fiero). Poi grazie al mio grande amico Fabrizio Poletti (che era anche l'amico migliore del povero Gigi), un uomo particolarmente sensibile e anticonformista ancora oggi, proprio per questo dimenticato. Insomma se era il migliore amico di Meroni una ragione ci sarà. Vorrei proprio spezzare una lancia a favore di Poletti, la sua esperienza non chiede nulla, ma ha tanto da dare. Da questi esempi i giovani trarrebbero grandi benefici, calcistici e non solo, anche morali'.

Come nacque la tua passione così forte per Meroni? 'Fu mio padre Alfonso (che non c’è più), già tifoso del Grande Torino, che portandomi a vedere la partita Spal-Torino del 1964 mi fece incontrare Gigi, da quel momento nacque il mio amore per la farfalla granata'.

Chi ti ha aiutato in questa tua ultima fatica? 'Oltre a Kristiane, Fabrizio Poletti, voi di Toro News, il comune del mio paese S. Pietro in Casale (Bo). Inoltre vorrei ringraziare per la loro cortesia Lido Vieri, Natalino Fossati, Aldo Agroppi, Gianbattista Moschino, Emiliano Mondonico, Nestor Combin, Luigi Simoni, Giorgio Puia. Senza dimenticare Maria Meroni per la sua squisita cortesia e suo marito Aldo. Per finire un grazie a Massimiliano Giacometti che ha messo in poesia tutto quel mondo che ancora gravita ed è fiero di essere vivo nel nome di Luigino Meroni'. Marina Beccuti