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Marco Ferrante: “Toro, il futuro è radioso: ma non cedere i migliori….”

Federico Bosio

Intervista - Esclusiva / 46 anni oggi per il bomber, che si è cucito il granata sulla pelle: "Questi colori ti danno una carica speciale. Mihajlovic? Lo terrei tutta la vita. E voglio dare un consiglio a Belotti..."

"Spegne quest'oggi 46 candeline uno dei simboli indiscussi del Torino nei decenni a noi più recenti, ed a confermare questa sinergia e questo speciale ed unico rapporto è proprio l'esultanza con cui il giocatore in questione amava festeggiare dopo aver messo a segno una rete: gli indici alle tempie, le corna 'del Toro' mimate. Marco Ferrante ha trascorso otto anni con la casacca granata sulle spalle ed ha rappresentato qualcosa di più di un talentuoso attaccante: il rapporto con la piazza e con i colori è rimasto indelebile con il passare degli anni, ed all'ombra della Mole il bomber ha trovato la propria consacrazione collezionando un totale di 254 presenze e 125 marcature, numeri che lo pongono al quinto posto nella classifica cannonieri di sempre del Torino.

"In occasione del suo compleanno, abbiamo deciso di intervistarlo in esclusiva per chiedergli direttamente che cosa è rimasto del mondo Toro in lui, e per parlare di impressioni e sogni legati alla formazione attuale.

"Marco Ferrante: oggi 46 anni, dei quali otto trascorsi al Torino. 125 gol segnati, idolo della piazza. Ma quali sono le sue emozioni ed i suoi ricordi in proposito?

""Sinceramente, in età avanzata guardi indietro a quello che hai fatto sul campo e devo dire che se ci penso è davvero qualcosa di straordinario: sono entrato nella storia del Torino segnando quasi 130 gol, ma al di là dei numeri la maglia granata è senza dubbio la più importante tra tutte quelle che ho indossato. Con quei colori indosso mi sono consacrato, è venuto fuori davvero il giocatore che era in me: diciamo che sono riuscito ad incarnare i valori che quella maglia rappresenta e di questo sono orgoglioso; è una squadra che ti trasmette una forza interiore speciale, diversa da qualsiasi altra piazza. E merito di questo va anche e soprattutto alla tifoseria: unica, assolutamente straordinaria"

"Torniamo ai giorni nostri, il Torino attuale: mezza delusione o calo prevedibile?

""Il Toro quest'anno è partito fortissimo, sotto tutti i punti di vista, per poi arenarsi strada facendo con il passare delle partite e rallentare così la propria corsa. Però attenzione: i granata hanno a disposizione un parco di giocatori assolutamente importante e l'ultima parola non è assolutamente detta, anche al di là di quest'annata specifica il Torino ha in rosa parecchi giovani molto talentuosi sui quali è possibile costruire un radioso futuro"

"L'Europa League resta un sogno o può rappresentare un obiettivo concreto, ad oggi? 

""Io credo che, almeno dal mio punto di vista, anche il mercato scarno appena concluso significhi che in cuor della società l'obiettivo europeo è rimandato al prossimo anno. Proprio per questo i tifosi si trovano adesso ad essere arrabbiati, perchè magari qualche segnale in più se lo aspettavano. Al momento io penso che sia quasi irraggiungibile, certo in ogni caso il Toro deve scendere in campo solamente concentrandosi sul fare più punti possibile e poi a fine anno si tireranno le somme. Sostanzialmente dipende da che cosa si vuole fare"

"Si spieghi:

""In realtà queste verità le sa solo la società: io non so se avessero programmato di raggiungere l'Europa nell'arco di due anni o se volessero farcela già al termine di questo campionato, ma da appassionato posso solo sperare che i pezzi pregiati rimangano e non vengano ceduti in estate, cosa che non è accaduta nel corso delle ultime stagioni. Mantenendo questi giocatori per qualche anno ed inserendo i giusti innesti si può davvero puntare al salto di qualità: si potrebbe diventare stabilmente una delle prime cinque squadre in Italia, e l'obiettivo deve essere questo, non può non essere così. Bisogna anche dire che a differenza degli anni in cui giocavo io non c'è più ormai un grosso rischio: quello che le società falliscano"

"Passiamo ora al lato tecnico, giunti a metà campionato possiamo dire che Mihajlovic sia l'allenatore giusto per il Toro?

""Sì, secondo me è un tecnico da Toro. Ho sentito che nell'ultimo periodo ha avuto qualcosa da dirsi con alcuni componenti della rosa, e non l'ha mandato a dire esternandolo piuttosto di fronte a tutti: questo atteggiamento di andare magari un pochino sopra le righe fa però parte del suo carattere ed ognuno ha pregi e difetti. Io, Mihajlovic, lo terrei al Toro tutta la vita"

"I granata domani pomeriggio affronteranno l'Empoli: terreno storicamente ostico, però...

""Esatto, proprio quello che volevo dire. Senza dubbio è un impegno abbordabile, però nasconde tante insidie perchè la storia ci dice che il Toro ha sempre faticato ad Empoli: non penso che comunque i granata avranno particolari problemi nell'arco dei 90' perchè la differenza di qualità tra le due rose è netta, ma sicuramente non dovranno sottovalutare gli avversari. La classifica in questo momento si può dire che ancora sorrida ai toscani in un certo senso, ma saranno intenzionati a collezionare più punti possibile per staccare definitivamente le ultime tre: la sfida è ostica, non c'è dubbio"

"Se le chiedessi un paragone Belotti-Ferrante?

""Belotti ha caratteristiche completamente differenti dalle mie, ma deve semplicemente continuare a segnare. E non deve ascoltare le sirene di mercato: senza dubbio quest'estate, ma già a cominciare da molto prima, sarà in vetrina come uno dei migliori talenti e farà gola a moltissimi club. Io spero che decida di restare al Torino e sinceramente spero, per lui e per il club, che riesca a superarmi in quanto a reti messe a segno. E' difficile, ma significherebbe che avrebbe deciso di restare per parecchi anni. Se posso, vorrei dagli un consiglio: se deciderà di andarsene, senza dubbio guadagnerà di più, ma sicuramente non avrà mai l'affetto che possono dargli i tifosi granata"