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Mariani a TN: “Il Toro può sognare l’Europa. Ma occhio al Penzo, campo difficile”
Dopo tutta la trafila nelle giovanili del Torino nella stagione 1979/80 Pietro Mariani riesce ad arrivare in prima squadra e ad esordire in Serie A. In granata ci rimane per tanto tempo, fino al 1987 e in tutti questi anni (interrotti solamente da un prestito annuale al Catanzaro) riesce a vestire la maglia del Toro per 102 volte in tutte le competizioni, contribuendo anche in zona gol avendo 8 reti all'attivo.
In seguito Mariani gioca nel Brescia, nel Bologna e nel Venezia e approfittando proprio della sua esperienza in quest'ultima squadra ci siamo fatti presentare la partita di domani sera che vedrà il Torino di Juric affrontare la formazione lagunare. Mariani molto gentilmente ha scelto di concedersi in esclusiva a Toro News per offrire alcuni spunti di questo match, in qualità di doppio ex.
Buongiorno Pietro, come arrivano Torino e Venezia a questa gara? Che opinione si è fatto di queste due squadre in seguito alle prime partite giocate in campionato?
"Sono due squadre in crescita, il Venezia ha vinto una partita difficilissima due domeniche fa e anche a Milano ha tenuto benissimo il campo contro una squadra come il Milan dal grande blasone. Anche il Toro è in crescita, si vede la mano di Juric ma l'assenza di Pjaca è una cosa non bella. Sanabria credo che sia un attaccante che non possa far male senza l'apporto di Pjaca o di qualcun altro. Io mi auguro che ci sia un pareggio perché per i trascorsi che ho avuto non voglio fare un torto a nessuno. Mi auguro che sia una bella partita con dei gol e che questo punto a fine anno aiuti entrambe a raggiungere gli obiettivi. Spero di rivedere il Venezia in Serie A a fine anno e il Toro in alto classifica perché la gente si sta innamorando di nuovo ed è una cosa importante".
La passione dei tifosi in queste piazze è molto importante, nel Toro si sta rivedendo un po' di luce dopo anni bui.
"Molto bui. Il Toro aveva perso il suo spirito, due 0-7 subiti sono troppi. L'anno scorso siamo stati molto fortunati a salvarci grazie al pareggio che facemmo con la Lazio che fece retrocedere il Benevento. La retrocessione è una cosa orrenda, non si può vedere il Toro salvarsi all'ultimo. Ma oltre questo mancava anche lo spirito".
Abbiamo visto nelle scorse giornate che il Venezia è una squadra pericolosa e che non regala niente a nessuno.
"Il Venezia è una squadra quadrata e che corre molto. Contro il Milan ha rischiato di andare anche in vantaggio, poi i cambi dei rossoneri hanno fatto la differenza. In casa loro poi è molto difficile giocare perché il campo è piccolo e hai la gente addosso. Il Torino dovrà sudare molto per ottenere la vittoria".
A proposito del campo: lo stadio Penzo rappresenta sempre una trasferta particolare e suggestiva dato che è sull'isola di Sant'Elena e va raggiunto in battello. Può cambiare qualcosa nella testa degli ospiti un tipo di trasferta così?
"Per me quella al Venezia è stata un'esperienza incredibile. Lo stadio galleggia sull'acqua, hai tutto intorno sole le barche parcheggiate e la torre dietro, il Penzo è uno stadio magico e anche difficile da interpretare. Le distanze sono particolari, sembra di giocare nel salotto di casa. Per il Toro sarà difficile giocare contro il Venezia. In casa la squadra di Zanetti ha raccolto anche meno di quanto poteva perché con l'Udinese e lo Spezia meritava di più".
Cosa le piace e cosa invece cambierebbe di questo Torino?
"Mi piace Juric. Se allargo lo sguardo alla Serie A Spalletti e Italiano sono gli unici nuovi allenatori che hanno inciso sulle loro squadre come Juric. Il Torino a parte gli ultimi acquisti ha almeno 15 giocatori che sono quelli che c'erano già da qualche anno e lui li sta facendo migliorare tutti. C'è una squadra diversa nella fase di possesso e non possesso, aggrediscono alti e pressano a tutto campo. Juric, grosso modo, ha ereditato quello che c'era prima e ha fatto resuscitare anche giocatori come Djidji. Secondo me anche Zaza quando starà bene potrà dire la sua in questa squadra".
Soprattutto, deve rientrare anche Belotti.
"Belotti non deve più venire a prendersi palloni a centrocampo dove prendeva un sacco di botte ma ora potrà giocare a 20 metri dalla porta e quando rientrerà ci sarà ancora un salto di qualità. Secondo me però dovrebbe rinnovare, non perché non sia un professionista, ha sempre dato il 100%, ma perché giocare in questa situazione ti condiziona. La società gli ha offerto una cifra notevole e secondo me ora ha anche ciò che non ha mai dichiarato ma che sperava di avere: una squadra che lo possa esaltare. Credo che di questo passo e facendo risultati importanti anche Belotti possa convincersi che firmare possa essere la soluzione migliore per lui".
Dove può arrivare questa squadra a fine anno? Che potenzialità vede?
"Juric ha firmato un triennale e questo è solo il primo anno. I programmi si possono modificare strada facendo e si possono accelerare. Io credo che questo Toro di questo passo può provare ad entrare in Europa nelle ultime giornate se penso che squadre come il Sassuolo e il Bologna l'anno scorso ci sono andate vicine. Secondo me noi del Toro siamo più avanti di quanto ci si possa immaginare. Sono sicuro che col rientro di Belotti si può sognare l'Europa, ne sono convinto".
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