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interviste
Mario Patrignani è il presidente del club “Fedelissimi Granata” di Pesaro e del Coordinamento dei Toro Clubs. Da sempre pugnace, sincero, pronto a castigare i costumi, appassionato, indomabile “templare granata”, ci offre il suo pensiero sulla marcia di domani e sul Toro attuale.Presidente qual è la posizione nei confronti della marcia?Totale appoggio alla Marcia. Invito i tifosi ad accorrere in massa. Adesso che la Società ha chiarito che facciamo la marcia solo per il Toro, senza rischi di strumentalizzazioni contro le istituzioni torinesi, siamo totalmente favorevoli. Mai strumentalizzazioni, la società ha rispettato il nostro lavoro di essere solo templari del Toro e protagonisti della storia granata. Nel 2003 la marcia è stata contro “quello là”, la marcia di domenica sarà per il Toro e basta. Tutti insieme marceremo compatti, e urleremo come sempre: “Il Toro siamo noi”Come reputa la diatriba tra Chiamparino e Cairo?Non mi piace. Può fare solo del male al Toro. Non voglio nessuna contrapposizione. Abbassiamo i toni. Voglio una collaborazione totale tra i due, con il fine ultimo del bene del Toro. Sogno una Torino diversa, finalmente affrancata dal dominio della “Real Casa”. Vogliamo pari diritti e doveri. La città ha l’obbligo morale, dopo averlo distrutto, di ridarci il nostro tempio, il Filadelfia. Vogliamo una accelerazione dei lavori, senza alcuna speculazione sulla nostra pelle.Cosa ne pensa del Toro attuale? Ci salviamo oppure no?Ho un po’ paura. Siamo in caduta libera, per me è la squadra peggiore del campionato. Non abbiamo uno schema di gioco. I calciatori sembrano in menopausa continua, anzi, sembrano delle donne con le mestruazioni, una roba vergognosa. La marcia deve far capire ai giocatori che vestire la maglia granata è un privilegio ed un onore. Vogliamo che tirino fuori lo spirito guerriero del vecchio Toro, ormai da tempo sopito.
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