Maurizio Pistocchi, giornalista di Mediaset, ha commentato sabato sera sulle frequenze del Biscione la sconfitta del Torino nel Derby della Mole contro la Juventus. Nel post-partita della gara dell’Allianz Stadium non ha lesinato critiche nei confronti dei granata e di mister Marco Giampaolo. In esclusiva a Toro News il noto collega va più a fondo nella propria analisi e cerca di darci la sua chiave di lettura del momento nero del Torino.
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Maurizio Pistocchi: “Avevo avvertito Cairo, gli allenatori ideologi sono pericolosi”
Esclusiva TN / Il giornalista Mediaset analizza il momento granata dopo il Derby della Mole perso sabato sera
Buongiorno Maurizio, ancora una rimonta subita dal Torino sabato nel Derby della Mole. La situazione dei granata è sempre più complessa.
“Quello che mi stupisce di Marco Giampaolo è che abbia cambiato così presto la sua idea di calcio. Mi chiedo se l’abbia fatto perché non ha a disposizione la rosa che vorrebbe e quindi è costretto a cercare un’alternativa per valorizzare i giocatori che attualmente sta allenando, oppure se ha pensato veramente di far giocare sempre come nel Derby la sua squadra. In questo secondo caso non sarei affatto contento e non lo sarebbero neppure i tifosi granata. Sabato il Torino si è trovato in vantaggio in maniera un po’ rocambolesca su un rimpallo da calcio d’angolo. Ha avuto un’altra grande chance in ripartenza con Zaza. E poi? Il nulla assoluto. Il Torino è sparito completamente dalla partita, non ha più creato niente. Credo che il Torino abbia dei limiti, ma non penso sia così male. Si dovrebbe ragionare molto con chi ha costruito questo Torino. Non è facile per un allenatore inserirsi in un club storico come il Torino che parte sempre con buone aspettative. A maggior ragione se, come sta accadendo a Giampaolo, erediti un gruppo di giocatori che è stato costruito nel corso degli anni da più allenatori. Ci sono ancora calciatori che militavano nel Torino quando c’era Ventura. Inoltre, il fulcro del calcio di Giampaolo è un regista basso e nel Torino manca senz’ombra di dubbio. Rincon in quella posizione è stato adattato e si vede che è fuori ruolo. Se la società sarà brava, a gennaio provvederà a sanare la mancanza. In giro per il mondo di giocatori bravi ce ne sono, basta scovarli ed investire. Intanto, però, in attesa di gennaio il Torino si trova nelle zone basse della classifica, le giornate passano e i punti sono sempre pochi”.
Dunque, tiriamo le somme del suo ragionamento: la società ha sbagliato la scelta dell’allenatore la scorsa estate?
“Certo. L’errore è stato prendere un allenatore ideologo come Giampaolo. L’abruzzese è un ottimo tecnico, ma ha bisogno esplicitamente dei suoi giocatori, altrimenti fatica. Non puoi dare in mano a Giampaolo un gruppo di giocatori che si è formato nel corso degli anni con altri allenatori, da Ventura a Mihajlovic fino a Mazzarri. Personalmente sostengo da tempo che nel calcio d’oggi l’allenatore ideologo è pericoloso anche se è bravo. Le squadre si trovano con rose di 25/30 giocatori che non possono essere mandati via tutti in una volta per soddisfare le richieste di un allenatore ideologo. Mi schiero, ormai da tempo, dalla parte degli allenatori che cercano di far rendere al meglio quello che hanno a disposizione. Si sente spesso dire che ci vogliono giocatori funzionali alle idee del tecnico, ma nel calcio del 2020, secondo me, siamo completamente agli antipodi, perché ci vogliono allenatori funzionali ai giocatori presenti in rosa. È l’allenatore che deve adattarsi ai calciatori. Detto questo i problemi del Torino sono lampanti. In diverse chiacchierate fatte in estate avevo avvertito più volte il presidente Urbano Cairo, evidenziando anche i contro della sua scelta, perché è vero che stava prendendo un allenatore molto bravo ma Giampaolo è un tecnico con un’idea precisa di calcio e quindi vuole calciatori adatti alla sua idea. Giocatori che nel Torino mancavano e ancora oggi mancano”.
Arriviamo alla conclusione del ragionamento. Secondo lei, sabato alle 18 al Grande Torino contro l’Udinese Giampaolo si gioca la panchina?
“La situazione di classifica è tale che un altro risultato negativo metterebbe in difficoltà serissima la società. Non credo che Cairo, dopo aver detto più volte che Giampaolo è l’allenatore giusto per il Torino, lo voglia buttare a mare così presto. Però, dobbiamo tenere conto che siamo quasi ad un terzo del campionato e quindi è ora che qualcosa cambi nel Torino. Avevo visto i granata a San Siro contro l’Inter e mi erano piaciuti parecchio. Nel Derby, invece, hanno abbandonato la gara dopo il gol e l’occasione di Zaza. Il Torino, tra l’altro, nella ripresa ha subito due gol che non si possono prendere. Errori collettivi importanti e difficilmente commentabili. Dunque, se il Torino farà risultato con l’Udinese si potrà pensare di andare avanti con Giampaolo ma bisognerà prendergli i giocatori giusti a gennaio. In caso di sconfitta, invece, penso che il Torino dovrebbe cambiare subito guida tecnica”.
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